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Sul discorso di Marchionne alla SEVeL, la posizione della Fiom Cgil

sevel_MarchionneÈ la Fiom Cgil a scrivere un nuovo capitolo della querelle che la lega a doppio filo con Sergio Marchionne e la Fiat. Dieci giorni dopo la tanto attesa visita dell’Ad dell’azienda torinese alla S.E.Ve.L., la R.S.A. dirama un comunicato nel quale pone sul tavolo alcune questioni ritenute importanti non senza lesinare attacchi contro colui che ne ha estromesso la rappresentanza nello stabilimento atessano.

“Dopo i tanti annunci mediatici scrive la Fiom Cgil in un documento rivolto a lavoratori e lavoratrici della SEVeL – la settimana scorsa c’è stata la tanto attesa visita dell’amministratore delegato di Fiat.  Per l’occasione, il nostro stabilimento ha subito una cura profonda di pulizia e organizzazione almeno per il percorso preparato. Sarebbe auspicabile che tale cura dei particolari, necessari per l’occasione, sia rivolta a tutte le aree con l’obiettivo di un mantenimento di tale livello nel tempo”.

Questa la prima frecciata che anticipa le riflessioni sul discorso di Marchionne pronunciato qualche settimana dopo che la Corte Costituzionale si era pronunciata sulla questione della rappresentanza  e all’indomani dei lavori di adeguamento delle linee per il restyling del Ducato.

“Il contenuto dell’intervento – secondo l’analisi della FIOM – è stato un susseguirsi di luci ed ombre oltre che silenzi importanti.    Gli aspetti positivi sono certamente:

•             Gli investimenti per garantire il mantenimento della leadership dell’X250 sul mercato del veicolo commerciale leggero;

•             La disponibilità a partecipare ad un patto tra tutte le parti sociali, sindacato, imprenditori e governo per mettere in campo quelle iniziative necessarie a combattere al meglio la crisi. Vorremmo ricordare che un po’ di tempo fa questa iniziativa era stata proposta dalla Fiom come strumento per evitare licenziamenti e chiusura di aziende; allora vi fu la contrarietà di Fim e Uilm;

•             Disponibilità ad incontrare la Fiom dopo la sentenza della Consulta che la reintegra nella rappresentanza  sindacale in tutti i siti produttivi della Fiat.

Tra gli aspetti negativi sono da annoverare:

•             La mancanza di risposte sulla questione delle alleanze societarie per il futuro Sevel e conseguentemente del  veicolo che dovrà sostituire l’attuale Ducato oltre che del perché degli impegni finanziari diversi delle due case madri;

•             La non condivisione dell’aspetto produzione  come priorità assoluta ed unica sul sociale e territoriale oltre che la concezione molto restrittiva sull’importanza dei diritti che sono gli unici  strumenti che limitano i clientelismi e facilitano la crescita professionale solo  di chi  ha dei veri meriti e capacità.

•             Le giustificazioni solo formali ad un comportamento ad escludere la Fiom dalla rappresentanza  e contrattazione senza  valutare la responsabilità nelle divisioni tra la lavoratrici e i lavoratori in un periodo di grave crisi economica della nazione e di mercato dell’intero settore auto.

•             L’aspettativa che ha tradito maggiormente è quella di non avere comunicato un riconoscimento economico (Premio di Risultato) nonostante l’impegno profuso dalle Lavoratrici e  dai Lavoratori Sevel, i quali ogni giorno, attraverso il proprio lavoro e la propria professionalità hanno consentito il susseguirsi di record di volumi e produttività.

È evidente che tali risposte non hanno soddisfatto pienamente le tante attese del territorio, per questo è importante continuare ad insistere con le iniziative sindacali. È opportuno che si determinino delle svolte nelle posizioni della Fiat e della sua proprietà in modo da materializzare una piena e convinta valorizzazione della forza lavoro in tutti i processi nello stabilimento. Questi sono gli obiettivi della FIOM che, insieme ai lavoratori, chiede un confronto sul proprio futuro, un confronto che deve avvenire utilizzando al più presto l’assemblea retribuita”.

Il documento così come messo sembra annunciare nuove battaglie sindacali sulla scia anche di una rivalsa dopo l’aver ottenuto il reintegro della propria rappresentanza in tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat.

Certo è che sulla questione investimenti, nuova joint-venture dopo la scissione di quella con il gruppo francese PSA già annunciata per 2017  e un adeguato riconoscimento economico ai lavoratori sono passaggi su cui la Fiat non può sorvolare, anche perché il futuro occupazionale di frentania e vastese è pesantemente legato alle produzioni della filiera autoveicolare di cui la SEVeL è il soggetto trainante. Chiedere chiarezza crediamo sia doveroso e giustificabile, meno le diatribe sterili alla luce di un’apertura ottenuta  e di una richiesta di “disponibilità a partecipare ad un patto tra tutte le parti sociali, sindacato, imprenditori e governo per mettere in campo quelle iniziative necessarie a combattere al meglio la crisi” che si vuole accettare.

Lu. Spa.         

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