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Il rapporto della Camera di Commercio sulla filiera autoveicolare abruzzese

fotoLa Camera di Commercio di Chieti ha presentato oggi il Rapporto sulla filiera autoveicolare abruzzese – Edizione 2013, realizzato nell’ambito dell’Osservatorio nazionale sulla filiera autoveicolare italiana in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, l’ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica e, da quest’anno, la Camera di Commercio di Modena. L’indagine è stata curata da Step Ricerche, con il supporto operativo dell’Ufficio Informazione economica dell’Ente camerale.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Silvio Di Lorenzo, Presidente della Camera di Commercio di Chieti, Alfredo Castiglione, Vice Presidente della Regione Abruzzo con delega allo Sviluppo economico e Filippo Chiesa di Step Ricerche che ha illustrato i risultati emersi.

“Dopo un 2011 positivo, il 2012 registra una flessione del fatturato della filiera autoveicolare abruzzese (-14,3%), andamento comunque quasi allineato alla tendenza nazionale (-9,2%) – ha sottolineato il Presidente Silvio Di Lorenzo – Emergono però anche segnali positivi, in particolare la ripresa dell’export e la forte propensione delle nostre imprese ad aggregarsi, a fare innovazione e a favorire la diversificazione di clienti e prodotti”.

Alfredo Castiglione nel suo intervento ha rimarcato il ruolo trainante del settore dell’automotive per l’economia regionale, che ha saputo cogliere pienamente le opportunità fornite dalla politica industriale regionale in tema di poli di innovazione e di reti di impresa. “Tutti i settori economici vanno potenziati – ha evidenziato Castiglione – ma le sfide legate all’automotive sono strategiche, così come confermato da Sergio Marchionne con l’investimento di 700 milioni di euro per la Sevel  che genererà ricadute positive sull’indotto ed anche sugli altri settori”. In merito al Campus dell’Automotive, Castiglione ha colto l’occasione di annunciare che la prossima settimana la Giunta Regionale approverà l’APQ – Accordo di Programma Quadro tra Regione Abruzzo, Ministero dello Sviluppo Economico e Camera di Commercio di Chieti per dare immediato avvio agli investimenti previsti ed entro dieci giorni l’accordo sarà sottoscritto tra le parti.

Il focus sul distretto abruzzese. La filiera nazionale dell’automotive è composta da numerose realtà, che rispondono a dinamiche nazionali e sovranazionali, ma ognuna con le sue caratteristiche e peculiarità locali sviluppate negli anni. Per conoscerle meglio e grazie ai contributi delle camere di Commercio di Chieti e Modena, l’Osservatorio nazionale dallo scorso anno ha iniziato a studiare il distretto abruzzese e da quest’anno quello modenese.

Il primo si caratterizza per la presenza del più importante stabilimento europeo di veicoli commerciali leggeri (Sevel) e al contempo per l’impianto produttivo della Honda Italia.

Il secondo anno di rilevazioni in Abruzzo ha permesso di far emergere 129 operatori attivi nella filiera. Di questi ne sono stati contattati telefonicamente 109 per rispondere a un questionario (nazionale) di 25 domande. Cinquantatré di essi hanno fornito risposte quali-quantitative. Il fatturato cumulato delle 50 imprese che hanno risposto alla specifica domanda nel 2012 è stato pari a 1,3 miliardi di euro, che si assommano ai poco meno di 3 miliardi fatturati dalla Sevel e ai 600 milioni circa della Honda, per un totale di filiera attorno ai 5 miliardi di euro.

Anche il perimetro dell’occupazione è importante, con 7000 occupati dalle aziende del campione, a cui bisogna aggiungere i più di 6000 impiegati alla Sevel e i circa 1000 della Honda, per un totale di filiera attorno ai 15mila dipendenti.

Il campione nazionale osservato quest’anno comprende al suo interno 53 imprese che hanno unità produttive in Abruzzo. Dopo due anni di crescita più sostenuta rispetto al resto d’Italia nel 2012 il distretto abruzzese ha dovuto nuovamente fare i conti con la crisi e più in particolare con la diminuzione delle commesse legate al veicolo commerciale leggero (il 71,4% del campione fornisce questo tipo di veicoli: veicoli commerciali con un peso inferiore alle 3,5 tonnellate).

Anche se la produzione di veicoli commerciali leggeri nel Mondo ha raggiunto la quota di 17 milioni di unità, con un incremento che lo scorso anno è stato del 8,7%, questa crescita non è stata generalizzata, ma si è concentrata in alcune aree come il Nord America (+12,8%), l’Asia (+13%), la Russia (+10%) e l’Africa (+18%).

Al contrario, la produzione finale in Italia di veicoli commerciali leggeri è calata del 10,8% ed in Europa occidentale del 11,3%. A questo si aggiungano le difficoltà di alcune delle teste della filiera. Non stupisce allora constatare come più della metà del campione abruzzese abbia denunciato un calo dei fatturati 2012 rispetto al 2011 a fronte di un 20% che è riuscito ancora a crescere.

Ponderando e confrontando le dichiarazioni con i dati di bilancio, otteniamo una flessione media dei 50 rispondenti alla specifica domanda, pari a -14,3%.

Lo scorso anno la filiera non ha potuto beneficiare dell’apporto delle esportazioni, che al pari di quelle italiane di auto, veicoli commerciali, carrozzerie e componenti hanno sofferto, fermandosi a poco più di 2,7 miliardi di euro, con una flessione pari a 4,7 punti percentuali rispetto ai 2,9 miliardi del 2011.

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