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Cupello, raccolta firme sui disservizi della Sasi

mancanza acquaDopo gli interventi della federazione provinciale di Rifondazione Comunista e del Comitato per l’Acqua Bene Comune, anche il circolo di Rifondazione Comunista di Cupello è fatto sentire “relativamente alle questioni emerse sul bilancio della Sasi, come l’aumento dei costi e degli sprechi in bolletta, esternalizzazioni dei servizi, precarizzazione dei dipendenti, promozioni immotivate, irregolarità nei contratti di lavoro, così come mette in luce un esposto dell’associazione Codici”. La segretaria Marilisa Spalatino, punta il dito contro “i disagi causati dai disservizi della Sasi, la mancata manutenzione degli impianti (rotture continue): viviamo nelle nostre case senz’acqua e spesso per 2-3 giorni di seguito e senza preavviso alcuno”.
Perciò, prosegue la segreteria di Rifondazione Comunista, “abbiamo promosso un comitato cittadino, denominato ‘Insieme per l’Acqua’, aperto a tutte le forze politiche e ovviamente a tutti i cittadini di Cupello, e stiamo raccogliendo le firme per richiedere provvedimenti urgenti e chiarificatori al sindaco di Cupello, Angelo Pollutri”. Lo scopo è quello di “favorire una crescita civile generalizzata, in un Paese dove il coinvolgimento politico dei cittadini è sotto zero, dove non esistono partiti strutturati, associazioni o comitati. Vogliamo che gli elettori diventino cittadini attivi e che imparino a prender parte, senza più limitarsi a delegare, alla vita politica e sociale del paese, riscoprendo un nuovo senso civico, una partecipazione consapevole”.
Queste le richieste per cui è stata avviata la raccolta di firme: “un’assemblea pubblica per rendere noto alla cittadinanza qual è la posizione dell’amministrazione comunale sulla cattiva gestione Sasi e quali sono state le conseguenze e i provvedimenti successivi alla class action intrapresa a novembre 2012 dallo stesso sindaco nei confronti della Sasi; la bocciatura del prossimo bilancio Sasi in sede di Assemblea, qualora il CdA della suddetta presenti un riordino della pianta organica che incrementi i costi e gli sprechi determinando aumenti in bolletta; un tavolo di concertazione tra Comune, Regione, Ente d’ambito e Sasi (così come già avviato dal Comune di Guardiagrele) per la ridefinizione di portata e distribuzione idrica e un’azione politica che vada nella direzione di chiedere in sede di assemblea Sasi l’eliminazione della remunerazione del capitale investito, a fronte di un referendum nazionale stravinto nel 2011 che riconsegna alla cittadinanza l’acqua come inalienabile bene comune e non più come merce o prodotto finanziario”.

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