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Ombrina Mare, si riapre l’istruttoria nazionale

(foto adnkronos)
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Non vuol sentire parlare di “sanatorie” per vizi procedurali il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Dopo la conferma del ministero dell’Ambiente – rilanciata dalla stessa Regione – della riapertura dell’istruttoria nazionale per la richiesta della Medoilgas Spa della concessione Ombrina Mare 2, Chiodi sottolinea “la bontà della nostra strategia. La lettera che la Regione Abruzzo ha presentato al Ministero nella riunione di un mese fa ha sortito i suoi effetti, se è vero che il Ministero ha riaperto la procedura nel merito. La nostra azione, dunque, non ha sanato alcun vizio procedurale, come erroneamente ha sostenuto qualcuno, ma ha invece aperto uno spiraglio di riesame nel merito della concessione stessa”.
Poco importa se il parere espresso nell’occasione era stato già richiesto precedentemente attraverso la famosa “lettera fantasma” e mai pervenuto. Ma al di là dei meriti o demeriti, finalmente una buona notizia per quanti vedono come una minaccia gli impianti petroliferi a largo della costa.
“Il riesame ministeriale – sottolineano dalla Regione – permette di guadagnare tempo in vista della seconda fase del piano che prevede l’intervento legislativo sul Decreto Sviluppo.”
Ed è su questo punto che Chiodi si aspetta un’azione decisa dei parlamentari abruzzesi a cui il presidente della Regione chiede “interventi immediati sul fronte legislativo con l’abrogazione dell’art. 35. La strategia politica è stata già delineata e prevede il ritorno al decreto legislativo Prestigiacomo che fissa in 12 miglia la distanza minima per operazioni di trivellazione in mare. Per fare questo è necessario abrogare l’art. 35 del Decreto Sviluppo e questa impostazione è stata recepita anche dalla Conferenza delle Regioni che sta elaborando un documento politico e tecnico da inviare al Parlamento. A Roma, dunque, è necessaria l’azione concreta e di vigilanza dei rappresentanti parlamentari abruzzesi, a prescindere da ogni appartenenza politica. L’appello che lancio ai parlamentari – conclude Chiodi – fa parte di una battaglia politica che interessa tutto il territorio abruzzese, coinvolto direttamente in una contesa destinata a segnare il futuro di questa regione”.

n.l.

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