È diventata una guerra senza esclusione di colpi quella che sta interessando il porto turistico di San Salvo e la sua gestione, dopo che si era paventato un aumento di capitale per fare fronte all’indebitamento della struttura, un’idea che il presidente della Cooperativa Porto Turistico, Giovanni Di Iorio, aveva definito inutile paventandone anche una illegittimità.
Non si è fatta attendere la risposta minacciosa di Oreste Ciavatta, presidente del Cda della società Le Marinelle che gestisce la darsena. In un duro comunicato Ciavatta asserisce che “Il CdA della società Le Marinelle, nell’ottica della salvaguardia del patrimonio sociale alla cui tutela è stato preposto all’atto della nomina, si premura di smentire fermamente le illazioni, false, tendenziose e assolutamente avulse dalla realtà, espresse dal Sig. Giovanni Di Iorio quale Presidente della Coop. Porto Turistico di San Salvo, apparse di recente sugli organi di stampa. Le apodittiche asserzioni del Di Iorio, infatti, sono senza fondamento e senza costrutto pratico, basate solo su bieca fantasia poiché esternate senza aver preso alcuna visione del Progetto di aumento di capitale, sulla cui legittimità non possono sussistere dubbi di sorta”.
Controbattendo colpo su colpo quanto affermato da Di Iorio nei giorni scorsi il rappresentante di Le Marinelle aggiunge come “va evidenziata l’ulteriore discrasia laddove si sostiene che l’aumento di capitale sarebbe precluso in caso di bilancio in perdita negli ultimi tre “esercizi finanziari”. Invero, la norma parla di “esercizi” (sociali) che è cosa ben diversa e, per quel che interessa, ci limitiamo a rammentare che, come ben noto all’Ing. Di Iorio, la società Le Marinelle Srl non ha chiuso consecutivamente in perdita gli ultimi tre esercizi. Priva di pregio e di riscontro con la realtà è anche la grave affermazione (…) secondo la quale “il debito totale invece di diminuire è aumentato sensibilmente”, poi riproposta con virgolette sulla stampa “inoltre la mossa (aumento di capitale, ndr), già sperimentata in passato, non ha diminuito i debiti. In merito limitiamo ogni nostra considerazione evidenziando solamente il potenziale nocumento di tale inopinata asserzione rispetto alla credibilità e fiducia da parte dei terzi finanziatori che quotidianamente si tenta di preservare”.
Il dibattito acceso si inasprisce anche su questioni di marketing, gestione e promozione dei posti barca in cui i due interlocutori hanno mostrato pareri e visioni evidentemente contrastanti senza risparmiare anche attacchi personali. La parte finale dell’intervento del presidente del CdA del Le Marinelle è ancora più ficcante e traccia scenari preoccupanti anche dal punta di vista legale: “È certo che le sibilline asserzioni del Presidente della Cooperativa sono di una tale gravità da assurgere a potenziale fonte di nocumento per Le Marinelle, avendo ingenerato nella collettività locale, nei terzi creditori e potenziali clienti, nei terzi finanziatori e garanti, nei soci stessi, dubbi ed incertezze in ordine ad un’operazione sociale pienamente legittima, pensata nell’ottica della migliore soluzione possibile per una sana e corretta gestione del patrimonio sociale. (…) È appena il caso di precisare che il Progetto di aumento di capitale sociale deve essere portato all’Assemblea dei soci di Le Marinelle, unico organo deputato alle valutazioni e connesse decisioni ed all’interno della quale la Cooperativa Porto Turistico, in quanto socio, può esercitare tutte le prerogative che le competono in forza di legge e ciò, beninteso, dopo aver preso piena contezza del Progetto di aumento di capitale e delle motivazioni poste a base dello stesso. (…) La condotta della Cooperativa così come viene ad esprimersi per voce del suo Presidente, quindi, non è assolutamente in linea con i normali canoni che regolano i rapporti societari ed attività commerciali e la stessa non può essere assolutamente tollerata e/o giustificata. Tanto più che a differenza di quanto riportato sugli organi di stampa la decisione presa dal CdA della Cooperativa Porto Turistico di San Salvo di opporsi all’aumento di capitale ci risulta non essere stata presa all’unanimità dai cinque consiglieri, in quanto un consigliere ha votato a favore dell’aumento e un altro sembrerebbe si sia astenuto nella decisione. (…)
Infine Ciavatta minaccia Di Iorio di adire le vie legali a tutela della società che rappresenta: “Allo stato e alla luce di quanto su-esposto, la Cooperativa Porto Turistico e, per essa, il suo Presidente Di Iorio, sono formalmente invitati ad effettuare le dovute smentite sui medesimi organi di stampa, fermo restando, in ogni caso, che saranno effettuate tutte le valutazioni di carattere legale in ordine a quanto pubblicato, con riserva di intraprendere ogni opportuna azione dinanzi alle Autorità competenti a tutela del patrimonio della società nonché dell’immagine, reputazione e professionalità del suo C.d.A.”
A Ciavatta ha risposto subito Giovanni Di Iorio, stavolta con il coinvolgimento anche di altri 3 componenti il CdA della Cooperativa, ovvero Giovanni Di Marco Giovanni, Rino Maiale e Bruno Rocchi. “A fronte degli ultimi avvenimenti che hanno caratterizzato le vicende del Porto Turistico Le Marinelle di San Salvo, teniamo a precisare quanto segue:
la Cooperativa Porto Turistico è stata socio fondatore contribuendo con le idee e con le azioni alla sua realizzazione e alla sua crescita. Di conseguenza non possono sussistere dubbi sull’interesse a risolvere ogni problema, prima di tutto quello finanziario. Ciò può essere fatto con una discussione serena e pacata che non arrivi alle offese personali e non minacci di “intraprendere ogni opportuna iniziativa davanti all’autorità competente”. Minacciare questo significa non avere argomenti a disposizione e spostare la discussione su altro di cui, per la verità, non si ha alcun interesse. E’ stata sollevata una discussione nella città e vogliamo alimentarla ancora perché tutti possano farsi un’idea ed apportare il proprio contributo”.
Cerca di buttare acqua sul fuoco, quindi, il CdA della Porto Turistico, richiamando ad una diatriba aperta al confronto nel quale le minacce paiono fuori luogo. E poi l’affondo sui temi nodali del contendere a partire dall’univocità di opinione di tutto il Consiglio “La discussione deve però essere condotta nella chiarezza e quindi precisare, prima di tutto, che quanto sostenuto non è il pensiero di una singola persona, cioè di Giovanni DI IORIO, ma quello del direttivo della società cooperativa” (…)
E poi debiti, posti barca ed aumento di capitale: “Chiediamo di rispondere con trasparenza e semplicità a poche domande opportune e specifiche. Il primo compito che aveva il c.d.a. delle Marinelle era quello di diminuire o azzerare l’indebitamento, si chiede di rendere noto il debito complessivo all’insediamento e quello attuale. Inoltre, se la società non è stata in perdita per tre esercizi consecutivi, sicuramente lo è stato negli ultimi due, e quindi è in perdita da quando si è insediato questo consiglio di amministrazione. In ordine alla vendita di posti barca si desidera conoscere quali iniziative siano state intraprese e quali servizi siano stati creati nel porto. Riteniamo che la soluzione del problema non sia da ricercare nell’aumento di capitale, che potrebbe celare altri fini, ma nella promozione e vendita di posti barca a prezzi adeguati, nella dotazione di servizi come posa in opera di gru, nella riscossione di crediti arretrati e altri di uguale impatto”.
A chiudere l’intervento del CdA della Cooperativa Porto Turistico l’ipotesi di una terapia per mettere fine alle sofferenze del sodalizio:” Noi, infine, riteniamo che il porto debba rimanere patrimonio della città e che uno dei punti di forza sia l’azionariato diffuso. Sosteniamo ancora che quando viene scelto un medico per curare il malato e questo non guarisce, bisogna immediatamente cambiare medico”.
Lu. Spa.