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Petrolizzazione: Confindustria vs Confesercenti

foto da abruzzosvegliati.blogspot.com
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Il sodalizio degli industriali teatini non ci sta e sulla questione petrolizzazione  chiarisce i perché della sua posizione favorevole non lesinando stoccate alla controparte che rappresenta gli imprenditori del settore agro-alimentare e turistico, ovvero la Confesercenti, che fin dall’inizio si è opposta ad Ombrina Mare 2. “I dati elaborati dalla Confesercenti – afferma Confindustria in un documento diffuso alla stampa – sul peso del settore agroalimentare in Abruzzo non possono che trovare la nostra soddisfazione, per il fatto che ai numeri relativi all’occupazione, alle realtà rilevate e al potenziale della filiera, da anni contribuiscono concretamente anche le azioni mirate di Confindustria oltre alle attività di numerose imprese turistiche e agroalimentari nostre associate. E non si deve dimenticare il contributo fornito dal turismo d’affari che contribuisce a ridurre il problema della stagionalità”.

Confindustria ricorda come nel corso di tutti questi anni vi sia stata una convivenza positiva tra le attività turistiche ed il petrolio in Abruzzo, dove, addirittura vi è stato un incremento significativo del turismo verde.  E non solo, il sodalizio degli industriali difende la petrolizzazione utilizzando parametri come la ridotta occupazione del territorio e gli elevati standard di sicurezza ambientale

Il turismo verde in crescita è un dato significativo, alla luce del fatto che già da decenni in Abruzzo, sia in terra che in mare si estraggono idrocarburi, e ciò dimostra che un settore non esclude l’altro; anzi è la prova che esiste già un livello di convivenza e compatibilità fra ambiente e attività produttive del settore minerario. Una convivenza che rappresenta una risorsa per guardare anche alla sostenibilità occupazionale e finanziaria del futuro economico della regione. Ridottissima occupazione del territorio (0,014% della superficie regionale), elevatissimi standard di sicurezza ambientale e del lavoro, bassa rischiosità degli impianti per caratteristiche tecniche e geologiche dimostrano che l’intera filiera è fra le più sicure, perché chi opera nel settore investe somme ingentissime per la sicurezza degli impianti e dei lavoratori e lo fa con una competenza fra le più alte al mondo”.

Il documento si chiude, poi, con un richiamo alla riflessione ed al dialogo che superino i preconcetti e gli interesse di parte: “Confindustria, come rappresentante di molti settori imprenditoriali che comprendono il mondo dell’energia fossile, ma anche delle rinnovabili, delle imprese turistiche come di quelle agroalimentari, ritiene che in un momento così delicato per l’economia sia indispensabile pensare ad un nuovo modello di sviluppo integrato che garantisca tutti e tuteli economia e ambiente. Non è dalla sterile contrapposizione tra categorie o ambiti economici che possono nascere occasioni di sviluppo: auspichiamo che si apra presto in Abruzzo una fattiva stagione di dialogo” .

Lu. Spa.

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