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Legge elettorale regionale al vaglio del Consiglio

Consiglio regionale

Consiglio regionaleLe elezioni regionali si avvicinano a passi da gigante e si vivacizza anche il dibattitto sulla riforma della legge elettorale per il rinnovo del Consiglio abruzzese. Trovato l’accordo sulla riduzione dei consiglieri da 45 a 29, più il governatore ed il migliore degli sconfitti, e quella degli assessori da 10 a 6, restano fondamentalmente due i punti cruciali che non sembrano ancora trovare il pieno accordo e nella maggioranza e, soprattutto, nelle opposizioni. Oggi è iniziato il dibattito nell’aula dell’Emiciclo di quella che dovrebbe modificare sostanzialmente la legge che dal 1995 norma le lezioni regionali in Abruzzo e che prevede, tra gli altri, l’attribuzione di un premio di maggioranza del 20% dei seggi, pari finora a 7, al presidente che si aggiudica la competizione elettorale, il cosiddetto listino. La Commissione Speciale per la Legge elettorale, presieduta dal pidiellino Lorenzo Sospiri, ha deciso di proporre un disegno che non preveda più tale privilegio, un’iniziativa che sembra aver trovato il consenso del Consiglio, che, però, sarà impegnato a dibattere i ben oltre 1200 emendamenti presentati da Pd e Rifondazione comunista. I due movimenti si apprestano anche al muso contro muso soprattutto sulla soglia di sbarramento ed il voto disgiunto. Su quest’ultimo punto il Pd sembra irremovibile nella sua posizione favorevole, così come espresso da Camillo D’Alessandro, ma come sottolineato dal “rifondarolo” Maurizio Acerbo una tale evenienza richiederebbe un’elezione a doppio turno. Pd, peraltro, fermo contro la soglia di sbarramento fissata dalla Commissione al 4% che “favorirebbe la frammentazione dei partiti una volta dentro l’Emiciclo”. Se la proposta di legge sospiriana ha trovato il pieno sostegno di Antonio Menna, l’Idv, tramite la voce del consigliere Cesare D’Alessandro, ha proposto di rimandare la discussione in Commissione per approfondire e dirimere in quella sede le varie questioni e giungere ad una rapida approvazione della nuova legge, magari entro due settimane. Quel che pare certo è che sarà difficile, e molto, raggiungere l’unanimità sulla nuova normativa ed, anzi, assisteremo a battaglie acerrime anche nell’ambito delle opposizioni dove duro pare il confronto tra democratici e comunisti.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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