Si tiene questa mattina l’atteso incontro tra il direttore generale della Asl Francesco Zavattaro, i responsabili dell’Assistenza domiciliare integrata ed il consigliere regionale Emilio Nasuti per dirimere l’incresciosa situazione (per dirla con un eufemismo), che, nonostante le smentite del caso, è stata creata nel Distretto di Lanciano. Il riferimento è alla vicenda che vede protagonisti numerosi pazienti che si sono visti tagliare servizi da un giorno all’altro e senza alcun preavviso, come avevamo riportato sulle nostre pagine già il 18 febbraio u. s..
”Ho ricevuto diverse segnalazioni sui disservizi che si sono registrati a Lanciano – spiega Nasuti – e pur condividendo la necessità di ridurre l’inappropriatezza delle prestazioni, che crea un dispendio di risorse che va a danno di tutti gli assistiti, non si possono interrompere dei servizi senza fornire un’adeguata alternativa a chi di quegli stessi servizi usufruisce. Ci sono casi di persone che rischiano la vita per la sospensione delle terapie e che non possono certo aspettare i 3 mesi che l’azienda ha ipotizzato saranno necessari per riorganizzare i servizi e verificare chi ne abbia effettivamente diritto”.
Secondo il consigliere non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.” Mi sembra assurdo che una persona affetta da sclerosi multipla e seduta su una sedia a rotelle, debba essere sottoposta a una visita per dimostrare di avere diritto all’assistenza. Magari controlli più accurati saranno necessari per altri tipi di patologie ‘meno visibili’. Ma intanto garantiamo le prestazioni più urgenti. In questo modo, oltre ad assolvere a un obbligo morale e giuridico, tutelato dalla legge, risparmieremo anche le risorse del servizio sanitario regionale, perché, se sospendiamo l’Adi, è ovvio che a farne le spese saranno i pronti soccorso degli ospedali”.
La vicenda viene seguita con molto interesse anche nella nostra città, perchè quella di Lanciano potrebbe essere una decisione adottabile anche per il Distretto vastese con tutte le conseguenze del caso.
