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Il ciclone 5 Stelle porta Castaldi al Senato. Probabilmente la Amato va alla Camera.

grillo e castaldiAlla fine almeno un parlamentare Vasto l’ha messo: è Gianluca Castaldi eletto al Senato grazie alla performance in Abruzzo del Movimento 5 Stelle che strappa il secondo seggio alla coalizione di centrosinistra rimasta in braghe di mutande con la sola Pezzopane.

Dall’ Abruzzo, dunque, a Palazzo Madama vengono catapultati Gaetano Quagliariello, Paola Pelino, Antonio Razzi e Federica Chiavaroli tutti pidiellini grazie alla coalizione che raggiunge il 29,62%; Enza Rosetta Blundo e Gianluca Castaldi per i grillini che si attestano al 28,36%; e appunto Stefania Pezzopane per il PD che racimola il 28,08%

Già il papà di Gianluca, Gianni, aveva avuto un’esperienza politica come assessore comunale ed oggi il figlio raggiunge un traguardo inimmaginabile fino a qualche tempo fa. In soli due anni il Movimento 5 Stelle è salito in città di 23 punti.

Vasto, quindi, può salutare il ritorno di un suo esponente in Parlamento, se non due, perché le porte si sono decisamente aperte anche per Serena Smerilli visto che la nostra regione regala al 5 Stelle alla Camera quasi il 30%.

Il premio di maggioranza al centrosinistra consentirà con ogni probabilità anche a Maria Amato di occupare uno scranno a Montecitorio, ma bisogna aspettare la fine dello scrutinio.

Scompare come nel resto d’Italia il partito di Fini, mentre è stata ampiamente dimostrata la scissione all’interno dell’UdC abruzzese che ha visto più che dimezzate le sue preferenze.

Scomparso anche Di Pietro insieme a Rifondazione Comunista.

Tornando a Vasto, il Movimento 5 Stelle diventa il primo partito assoluto con il 29,44% (i dati sono riferiti alla Camera dove si vota già a 18 anni). Il PD, al governo della città da 7 anni si attesta al 25,17%, mentre il PdL tiene al 20,33%. Scelta Civica Monti raggiunge un buon 7,79%.

Non è andata come si sperava soprattutto nella maggioranza che governa la nostra città che pensava ad una Maria Amato praticamente già sullo scranno parlamentare, una Anna Suriani in rampa di lancio ed Angelo Pollutri in attesa. Siamo certi che ci saranno ripercussioni sulla compagine di Lapenna e C. e parecchi dovranno essere i mea culpa per quello che doveva essere fatto e non lo è stato. Ci sarà un rimpasto di Giunta? A questo punto è difficile prevederlo, ma, certamente, ci saranno delle questioni da dirimere anche intestine al partito, a cominciare dal porre fine a quell’immobilismo amministrativo che tutti i partiti della coalizione lamentano da tempo e che sembra, però, non trovare fine, ed a tutti i livelli a cominciare dall’operato di Giovanni Legnini e Silvio Paolucci e, più su, dello stesso Bersani.

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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