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Di Paolo e D’Orazio a Vasto per Intesa Popolare

Intesa popolareSi è tenuto ieri sera l’incontro di presentazione di Intesa Popolare nella nostra città. Il programma del sodalizio, nato sotto la spinta di Giampiero Catone, è stato esplicitato dal capolista alla Camera Bruno Di Paolo, originario di Casalanguida, e da quello al Senato Benigno D’Orazio.

Ed è stato proprio l’ex vicesindaco di Chieti a parlare delle due importanti novità del quadro politico di queste elezioni senza lesinare stoccate. “Grillo ha trovato terreno fertile perché la gente è stufa e sfiduciata. Urlare è giusto, protestare è indispensabile. Però, quando dice che i suoi candidati hanno la faccia pulita, noi possiamo rispondere “anche i nostri”. Quando parla di onestà, beh l’onestà dovrebbe essere alla base della nostra educazione e noi siamo onesti. Il voto è una cosa seria e dobbiamo stare attenti a chi si vota.”

Quindi la parentesi su Mario Monti: “in 13 mesi di governo Monti hanno chiuso 180mila aziende e si è avuto uno spaventoso impoverimento collettivo generale. A Monti è piaciuto tanto il biscottino che da tecnico è divenuto politico, perché, se verranno mantenuti i sondaggi, prenderà oltre 20milioni di rimborsi elettorali e Grillo addirittura 30milioni di euro”.

Non poteva mancare una riflessione sullo stato politico attuale e sul voto: “Non c’è nessuna novità e nel centrodestra e nel centrosinistra e dobbiamo smetterla di pensare “tanto qui non cambia niente, tanto sono sempre le stesse persone”, perché così facendo andremo a rotoli. Se abbiamo avuto e continuiamo ad avere certi personaggi la colpa è solo nostra. Vedete, ci sono solo tre modi per provare a cambiare le cose: la rivoluzione, ma non appartiene alla nostra storia, alla nostra cultura; la dittatura, ma sappiamo tutti quello che comporta; il voto. Con un movimento che conta oltre 5.200 iscritti potevo scegliere di candidarmi in un grosso partito in posizione utile, magari pagando, ma avrei dovuto smettere di parlare, sarei dovuto essere un allineato, uno che alza la mano a comando. Ma io non sono così.”

E poi giù a testa bassa contro i catapultati, “mentre le nostre liste sono fatte di abruzzesi”, ed una legge elettorale che va necessariamente cambiata.

Infine, Di Paolo non ha lesinato una stoccata pesante anche a Fabrizio Di Stefano: “Di Stefano in un confronto tv in cui io ero presente ha detto che lotterà per tenere la Provincia di Chieti, Bene, io gli ho risposto “ma se tu hai votato una legge per svendere la Provincia di Chieti a Pescara”.

L’ultimo passaggio del capolista alla Camera è stato riservato al perché della scelta di Intesa Popolare: “Innanzitutto basta dare un’occhiata al simbolo che rappresenta una casa ed una famiglia formata da padre, madre e due figli di cui uno disabile: valori che da sempre rappresentano il cuore dell’attività del movimento di Giustizia Sociale, di cui sono il leader. Poi, all’art. 1 dello Statuto di Intesa Popolare si legge che il partito cerca il raggiungimento della giustizia sociale, una analogia di intenti che non poteva non mutarsi in un impegno comune. Intesa Popolare, d’altronde, è un insieme di liste civiche nazionali ed associazioni di volontariato come ANFFAS, UNITALSI e tante altre”.

A seguire l’intervento di Benigno D’Orazio, presidente del CdA che gestisce il Parco acquatico del Cerrano, fiore all’occhiello dell’Abruzzo, grazie ad una gestione multipartitica orientata agli interessi del territorio, e primo esempio di DMC nella regione. “Nelle altre liste ci sono corridori solitari. Noi siamo partiti insieme, ci siamo divisi i compiti e ci siamo sempre aiutati in questa campagna. Noi siamo una lista unita. Abbiamo un successo crescente che ci sta entusiasmando”.

Sul quadro politico-economico Benigno D’Orazio è stato perentorio: “L’Italia anziché aiutare se stessa ha aiutato altri Paesi: basti pensare al fatto che ha compensato i crediti che Francia e Germania avevano in Grecia. Oggi c’è la voglia di mandare tutti a casa anche perché si è dato un colpo di scure a chi ha portato avanti il nostro Paese (il riferimento è alle PMI, ndr) creando quello che è divenuto uno Stato aguzzino.”

Un affondo alla sinistra non è mancato: “Se vince la sinistra bisogna attendersi un aumento della pressione fiscale in Italia. E pensare che l’OCSE proprio in questi giorni ha dichiarato che in Italia il livello della tassazione è così alto da non permettere alle imprese di pagare quanto dovuto. Noi riteniamo che sia necessario riportare la tassazione al 30-35% e dilazionare il pagamento dei debiti per consentire il rilancio del settore delle PMI.

Infine un appello al voto: “Intesa Popolare è una lista civica e non appartiene a quella politica chiassosa e litigiosa di cui abbiamo già pagato, e pesantemente, le conseguenze. Solo lavorando insieme possiamo riportare in auge la grandezza del nostro Paese. Siamo convinti di poter fare qualcosa di buono per noi, per le nostre famiglie, per la nostra regione.”

Luigi Spadaccini
(spadaccini.luigi@alice.it)

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