Sono ben 28 le morti bianche, ovvero quelle accadute sul posto di lavoro, registrate nella nostra regione nel solo 2012, contro le 26 del 2011 e le 19 del 2010. L’Abruzzo, peraltro, acquisisce il poco gratificante primato di essere la regione con il più elevato fattore di rischio, basato sull’incidenza delle morti sul numero degli occupati, in Italia: 55,2 a fronte di una media nazionale pari a 22,2. Basti pensare che il Trentino Alto Adige, che è la seconda in graduatoria, ha un indice pari a 40,3. A dirlo è il rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza del Lavoro di Vega Enginnering di Mestre, il quale sottolinea anche come i settori dove si registra il maggior numero di decessi in Italia siano sempre l’agricoltura (il 35,2%) e l’edilizia (23%). Le cause più frequenti di mortalità sono la caduta dall’alto e il ribaltamento di un mezzo o di un veicolo in movimento, rispettivamente nel 24,6% e nel 19,1% dei casi. La fascia d’età più colpita è quella che va dai 45 ai 54 anni (135 vittime) e degli ultrasessantacinquenni (108 decessi).