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“La Asl discrimina e penalizza l’ospedale di Vasto”

“L’opinione pubblica vastese e, immaginiamo, soprattutto lo staff medico dell’Ospedale San Pio di Vasto, sono ancora in attesa di conoscere una risposta che non sia quella di circostanza dai vari livelli decisionali della ASL Chieti-Lanciano-Vasto riguardo alla cervellotica decisione di ridurre a sole 12 ore l’operatività del laboratorio d’analisi del nosocomio vastese e spostando su Lanciano tutte le analisi più importanti e ricorrenti.”
Così Giuseppe Tagliente esprime la profonda insoddisfazione per le parole del direttore sanitario Amedeo Budassi che aveva cercato di rassicurare sull’infondatezza dell’allarme lanciato dallo stesso consigliere regionale del Pdl riguardo ai laboratori analisi dell’ospedale di Vasto.
“Al di là delle assicurazioni formali dei vari Zavattaro-Budassi-Cavalli, – incalza Tagliente – di coloro cioè che rappresentano oggi il vertice di comando della Asl, abbiamo il diritto di conoscere quali criteri hanno indotto a fare scelte che non tengono conto dell’aspetto più importante, la popolazione residente che, per quella che in realtà si configura come un’unica conurbazione Vasto-San Salvo, significa dover servire oltre sessantamila abitanti.”
Per un ulteriore chiarimento, quindi chiede: “Si è proceduto ad accertare quali erano e sono le capacità di ‘smistare’ le analisi richieste dai vari presidi ospedalieri? Si è tenuto conto del numero di utenze (precedente la ‘razionalizzazione’) che veniva servito? Sono state verificate eventuali disfunzioni o carenze nei laboratori di Vasto che giustificavano le scelte fatte? Sono stati contattati i responsabili Vastesi dei laboratori e la direzione sanitaria perché dessero il loro contributo? Si è tenuto conto che d’inverno potrebbe capitare, com’è accaduto lo scorso anno, che le condizioni meteo non siano tali da permettere sia l’invio che il ritorno delle analisi? Si è tenuto conto che, in estate, i litorali di Casalbordino, Vasto e San Salvo accolgono circa duecentomila presenze turistiche che si aggiungono agli abitanti normalmente residenti? Infine, considerando che in un raggio di trenta chilometri esistono già un laboratorio clinico a Lanciano e un altro in quel di Chieti (senza parlare poi di Pescara), ci si è resi conto che si è discriminata e penalizzata la zona più distante (e popolosa) della Provincia?” 
“Riteniamo che, al di là di assicurazioni tanto formali, quanto insufficienti, – conclude Tagliente – prima di procedere d’imperio ad una così drastica ed ‘irrazionale razionalizzazione’, bisogna rispondere alle domande poste con una documentazione che sia convincente. Alle quali aggiungiamo non casualmente le seguenti:  Che fine hanno fatto le promesse di potenziamento dell’Ospedale San Pio? Che fine hanno fatto le promesse circa la sala emodinamica? Che fine ha fatto il progetto del Nuovo Ospedale? Se il fine ultimo è risparmiare, come autorevolmente ci è stato risposto da Budassi, si abolisca l’ospedale di Chieti che è quello più grosso e, si presume, quello che costa di più alla regione!”

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