Alla data del 31 dicembre 2011 in Abruzzo erano 85.000 i cittadini stranieri regolari, circa l’1,7% della popolazione immigrata a livello nazionale. La comunità più numerosa è quella proveniente dalla Romania con poco meno di 23.000 presenze. A seguire i cittadini albanesi (13.754), i marocchini (6.532), i cinesi (5.493), i macedoni (5.463) e gli ucraini (3.948). Per quanto riguarda i cittadini provenienti dalla Comunità europea, 17.932 risiedono nella provincia di Teramo, 14.537 in quella dell’Aquila, 10.585 nel pescarese e 9.025 nel chietino.
Sono dati ufficiali forniti dall’Istat e dal Ministero degli Interni. A presentarli a Pescara sono stati Maria Paola Nanni, mons. Giovanni D’Ercole vescovo ausiliario dell’Aquila e don Marco Pagniello della Caritas.
Per quanto riguarda l’aspetto demografico i dati dicono che trattasi di una popolazione molto giovane: il 78,5% non raggiunge i 44 anni di età. La Confederazione Nazionale Artigiana (CNA)rende noto che le imprese gestite da stranieri sono 4.633 di cui il 24,7% da donne. I titolari di impresa più numerosi sono di nazionalità cinese.
La religione prevalente è quella cristiana di rito ortodosso. Inoltre, è in forte aumento la richiesta di permessi di soggiorno di lungo periodo: 52,1%. Ciò evidenzia la tendenza all’inserimento stabile degli stranieri. Quando i permessi di soggiorno scaduti non vengono rinnovati è sempre per la perdita del lavoro. La crisi, insomma, colpisce anche gli immigrati che scelgono di vivere in Abruzzo.