Banner Top
Banner Top

Caso di autismo a Vasto, prevale il diritto dei bimbi

“Ci sono dei diritti, come quello alle cure e alla salute, che non sono opprimibili. La pubblica amministrazione ha puntato sul risparmio della spesa pubblica, ma questa non può essere l’unica ragione di vita dello Stato. Uno Stato che ha valori costituzionali non può ragionare solo in termini di spesa, rispetto a certi diritti deve fare il possibile per assicurarli a tutti i cittadini e in tempi certi”.

Sono le parole con cui Bruno Giangiacomo, presidente del Tribunale di Vasto, commenta l’ordinanza in via d’urgenza, adottata in maniera collegiale il 3 maggio che, dopo la lunga battaglia legale di Autismo Abruzzo Onlus, ha stabilito il diritto a ricevere le cure per quattro bambini con autismo nel centro diurno di Vasto della Fondazione Il Cireneo Onlus.

E’ una sorta di sveglia per la Asl di Chieti che a distanza di 52 giorni non ha messo in esecuzione la decisione dei giudici.

“La Asl cura i bambini autistici attraverso strutture convenzionate private. La struttura privata di Vasto, pur lavorando molto e dando un contributo sicuramente notevole, non riesce a far fronte alla richiesta di cure. Questo è quanto si è determinato. Il provvedimento del collegio del Tribunale di Vasto ha detto che tra i due interssi tutelati costituzionalmente – continua il giudice – il diritto alla salute e il diritto dello Stato a preservare e spenderei propri soldi, deve prevalere il primo, allorquando il diritto alla salute possa essere compromesso in modo grave. Non solo prevale il principio di curare, ma dobbiamo farlo in tempi ragionevolmente rapidi, perchè parlando di bambini, tra 4 e 7 anni, questo tipo di patologia se non curato rischia un’involuzione che non consente di avere un intervento utile”.

Quanto ai tempi di attuazione, “il provvedimento ordina all’amministrazione sanitaria in maniera chiara di provvedere all’erogazione del trattamento riabilitativo previsto dalla legge per sei mesi dalla presa in carico tramite le strutture adeguate o di sostenere le spede della riabilitazione attraverso questa struttura ricorrente”.

Il principio della prossimità della cure “è un altro aspetto non di poco conto”, prosegue Giangiacomo ” l’amministrazione resistente, la Asl, ha detto che non impedisce l’accesso alle ure, ma che lo puoi fare anche in altre strutture convenzionate nell’area di sua competenza. Il Tribunale ha detto una cosa in più. Siamo al cospetto di bambini che in terapia vivono in una situazione di disagio, sia per le sedute che devono sopportare sia per i tempi del viaggio. Le famiglie, inoltre, si dovrebbero far carico delle spese di trasporto non calcolate in questa previsione di cura. Un spesa che queste famiglie,” – conclude, – “non possono sopportare se hanno come unica possibilità per fare curare i bambini quella di utilizzare il servizio pubblico. Non può essere loro imposto questo ulteriore costo”.

L.A.  (il centro)

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.