“La frammentazione del centrosinistra? Gioca a mio favore, perché la città non ama i litigi e conosce la mia storia personale e politica”. Osvaldo Menna, 64 anni, ex assessore comunale, candidato sindaco di due liste civiche (San Salvo lavora e San Salvo EvViva), parla della competizione elettorale che vede schierati in campo altri tre aspiranti alla carica di primo cittadino: la sindaca uscente Tiziana Magnacca (centodestra), Gennaro Luciano (Pd e due liste civiche) e Angelo Angelucci (San Salvo democratica, Più San Salvo e Bene comune).
Affiancato da Gianni Santoiemma, presidente del Comitato civico, dal coordinatore del sodalizio Dalmazio Peduto, e da due giovanissimi candidati, Carmine Cerbone e Marika Marchetta, Menna presenta il suo programma elettorale “frutto della condivisione con i cittadini”. Un programma pronto da tempo visto che la sua candidatura è stata la prima ad essere ufficializzata già nel novembre 2016.
Quali sono le priorità di Menna?
“Al primo posto c’è il lavoro”, attacca il candidato sindaco, “si può creare occupazione con il turismo, l’agricoltura e l’industria. Oggi chi vuole investire a San Salvo scappa nel vedere come è ridotta la zona industriale. Il mio primo atto da sindaco sarà quello di chiedere la presidenza dell’Arap per questo territorio, altrimenti ne usciremo fuori”. Altra priorità è la sicurezza, problema che Menna lega a quello sociale della mancanza di lavoro e che ha già affrontato facendosi promotore di una petizione al Prefetto per la istituzione di guardie private da affiancare alle forze dell’ordine “il cui organico difficilmente potrà essere potenziato”. L’ex assessore è comunque convinto di andare al ballottaggio. “A San Salvo mi conoscono, sanno che non ho altri interessi se non quello di amministrare la mia città. Al contrario di altri che usano il Comune come trampolino di lancio per la loro carriera politica”.
Anna Bontempo (Il Centro)
