
Mille firme per dire no al grattacielo di 22 piani alla Marina. E’ il primo risultato della iniziativa promossa dalle liste di centrosinistra Per San Salvo, Pd, Sinistra Civica Ecologista e Partito socialista per sensibilizzare i cittadini su un tema che tiene banco da settimane a San Salvo: cioè la possibilità di edificare un palazzo fino a sedici metri sulla famosa particella 18, due ettari di terreni, fronte mare, che l’amministrazione comunale ha inserito nel piano delle dismissioni con l’obiettivo di venderli e fare cassa. Per contrastare la realizzazione del grattacielo l’opposizione è scesa in piazza con un banchetto. Tra sabato e domenica sono state raccolte mille firme.
“La petizione sta andando molto bene”, dice Mimmo Di Nardo, coordinatore cittadino di Sinistra Civica Ecologista, “abbiamo iniziato sabato con il banchetto e abbiamo proseguito anche domenica. Pure la partecipazione on line è molto ampia. Continueremo a raccogliere firme nei prossimi giorni fino al primo maggio, ma in quel caso ci sposteremo a San Salvo Marina. I cittadini firmano volentieri, qualcuno và sollecitato perché non ha ben capito quale è l’oggetto del contenzioso, però una volta avute le spiegazioni è contento di firmare”.
Con la petizione si chiede che la variante urbanistica non venga approvata; che il Comune avvii un processo di confronto pubblico e partecipato per decidere, insieme alla cittadinanza, come valorizzare quell’area nel rispetto del paesaggio, dell’ambiente e dell’interesse collettivo.
“Una torre di 65 metri non è il futuro che vogliamo per San Salvo Marina”, ripetono le liste di centrosinistra, convinte che quei terreni, caratterizzati da peculiarità naturalistiche tra cui la presenza di rare specie botaniche, dovrebbero avere ben altra destinazione.
Contro la cementificazione della particella 18 è sceso in campo nelle scorse settimane anche il Wwf Zona Frentana e Costa Teatina.
Secondo l’associazione ambientalista guidata da Ines Palena “quell’area ha un grande valore ecologico ed ambientale, senza considerare che secondo l’ultimo rapporto ISPRA 2022, San Salvo ha una delle percentuali più alte di suolo consumato in Abruzzo, pari al 33%. Questo dato allarmante dimostra”, per l’esponente del Wwf, “ quanto sia fondamentale prendere decisioni ponderate e responsabili in merito all’uso del territorio. Invece di cementificare dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di ripristinare l’ambiente naturale e di collegare la particella 18 con altre aree di pregio, come il Biotopo Costiero ed il Giardino Botanico, le Riserve Regionali Naturali sulla costa e il tracciato della Costa dei Trabocchi”.
Anna Bontempo (Il Centro)