
Per ripristinare il sentiero sterrato della Via Verde, che è stato oggetto a fine marzo di un imponente smottamento, saranno necessari dai 3 ai 4 milioni di euro. E’ la stima effettuata dai tecnici della Provincia di Chieti che, coordinati dall’architetto Maria Rosaria Greco, responsabile del servizio patrimonio, valorizzazione immobiliare e Via Verde della Costa dei Trabocchi, hanno effettuato un sopralluogo all’interno della riserva naturale di Punta Aderci.
La voragine che si è creata – profonda oltre due metri – ha tagliato in due il tratto di Via Verde all’interno dell’area protetta. In attesa del progetto e dei fondi, si pensa ad un percorso alternativo.
“I tecnici provinciali hanno allertato dipartimento regionale, genio civile e protezione civile”, spiega Alessandro La Verghetta, consigliere provinciale delegato alla Via Verde, “lo smottamento è molto grave e devono essere eseguite delle opere di consolidamento, la cui stima è sui 3/4 milioni di euro. Verrà inviata una nota alla Regione, nel frattempo si pensa ad un percorso alternativo per garantire la circolazione dei ciclisti. Continueremo a monitorare la situazione”, conclude La Verghetta.
La frana taglia in due il tratto di Via Verde. La voragine, profonda oltre due metri, si è aggravata dopo che l’area è stata transennata. La stradina sterrata, molto frequentata dagli appassionati di mountain bike, è stata interdetta al transito pedonale e ciclabile con una ordinanza di chiusura firmata venerdì 28 marzo dal dirigente del II settore del Comune. Al primo sopralluogo i tecnici comunali avevano riscontrato la presenza della voragine e una residua parte di percorso sterrato, completamente sparito dopo un ulteriore smottamento.
La situazione è seria e, anche se scatenata dalle persistenti piogge, potrebbe essere stata causata dalla mancata manutenzione che in passato veniva regolarmente assicurata dalle Ferrovie prima della dismissione dell’ex tracciato. Lo smottamento ha dato il via ad alcune considerazioni sulla opportunità o meno di far passare la Via Verde proprio in quel tratto notoriamente fragile. Una frana “prevedibile” per alcuni ecologisti storici che, a suo tempo, proposero ai tecnici della Provincia di utilizzare via Torre Sinello.
La situazione è davvero critica e per certi versi paradossale se si pensa che proprio nei giorni scorsi a Pescara è stata sottoscritta, con i sindaci della costa, la convenzione per la Ciclovia Adriatica di 132 chilometri di lunghezza. Le amministrazioni coinvolte sono la Provincia di Chieti ed i comuni di Ortona, Francavilla al Mare, Silvi, Torino di Sangro, Casalbordino, San Salvo, Vasto, Pineto, Roseto e Martinsicuro, oltre alla Regione Marche. I lavori dovranno essere conclusi entro giugno 2026.
Anna Bontempo (Il Centro)