
Una petizione popolare per dire no al grattacielo sul lungomare e un appello ai consiglieri comunali di maggioranza a votare contro in consiglio comunale. Le iniziative sulla “particella 18” – due ettari di terreni, fronte mare, che l’amministrazione comunale ha inserito nel piano delle dismissioni con l’obiettivo di venderli e fare cassa – sono state annunciate ieri dal centrosinistra nel corso di una conferenza stampa organizzata dalle liste Più San Salvo, Partito socialista, Pd e Sinistra civica ecologista.
Le iniziative. Da domani il centrosinistra sarà in piazza con dei banchetti per invitare i cittadini a firmare la petizione contro la costruzione di grattacieli di 22 piani, fino a 65 metri di altezza, consentita dalla variante al piano regolatore in corso di approvazione. L’iniziativa è stata illustrata da Fabio Travaglini, affiancato da Antonio Posata (Psi), Mimmo Di Nardo (Sinistra civica ecologista), Michela Torricella e Emanuela Tascone del Pd.
Presente anche il segretario del partito democratico Antonio Boschetti.
“Chiediamo ai cittadini e ai consiglieri di maggioranza e di opposizione di non approvare definitivamente la variante urbanistica relativa ai terreni comunali della cosiddetta ex particella 18 sul lungomare, già inclusi nel piano delle alienazioni e attualmente oggetto di un provvedimento di variante urbanistica che consente la costruzione di edifici alti fino a 65 metri”, spiega Travaglini, “la variante è stata pubblicata il 19 marzo 2025 sul bollettino ufficiale della Regione Abruzzo, e al termine dei 30 giorni previsti dalla legge, tornerà in consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Questi terreni non devono essere venduti, né edificati con strutture fuori scala rispetto al contesto. La particella 18 rappresenta uno degli ultimi spazi pubblici sul mare, un bene comune che appartiene a tutta la comunità di San Salvo e che va valorizzato in modo partecipato, non svenduto per fare cassa. Con la petizione si chiede che la variante urbanistica non venga approvata; che il Comune avvii un processo di confronto pubblico e partecipato per decidere, insieme alla cittadinanza, come valorizzare quell’area pubblica nel rispetto del paesaggio, dell’ambiente e dell’interesse collettivo. Una torre di 65 metri non è il futuro che vogliamo per San Salvo Marina.”
Per il centrosinistra quei terreni, caratterizzati da peculiarità naturalistiche tra cui la presenza di rare specie botaniche, dovrebbero avere ben altra destinazione. “Sulla particella 18 potrebbe sorgere un grande parco che si ricolleghi al Biotopo costiero”, propone Di Nardo.
Secco no da parte del Pd. “Non abbiamo bisogno di mostri di cemento”, dice la consigliera Tascone.
L’appello del Wwf. Contro la cementificazione della particella 18 scende in campo anche il Wwf Zona Frentana e Costa Teatina.
“Quell’area ha un grande valore ecologico ed ambientale”, rimarca Ines Palena, “secondo l’ultimo rapporto ISPRA 2022, San Salvo ha una delle percentuali più alte di suolo consumato in Abruzzo, pari al 33%. Questo dato allarmante dimostra quanto sia fondamentale per la comunità e le amministrazioni locali prendere decisioni ponderate e responsabili in merito all’uso del territorio. Invece di cementificare dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di ripristinare l’ambiente naturale e di collegare la particella 18 con altre aree di pregio, come il Biotopo Costiero ed il Giardino Botanico, le Riserve Regionali Naturali sulla costa e il tracciato della Costa dei Trabocchi. Un’area naturale così strategica potrebbe essere un’ottima opportunità per promuovere la bellezza e la valorizzazione dell’ambiente”.
Anna Bontempo (Il Centro)