Centosedici firme contro il degrado della zona industriale di San Salvo. Sono quelle degli imprenditori di contrada Piane Sant’Angelo che hanno sottoscritto la petizione promossa da Antonio Caruso dell’Azienda Idea Legno, con la quale segnalano lo stato di grave abbandono dell’area chiedendo una serie di interventi a loro dire non più rinviabili.
La petizione è stata inviata al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, all’assessore regionale alle attività produttive, Tiziana Magnacca, alla sindaca Emanuela De Nicolis, al commissario Arap Mario Battaglia e al Prefetto di Chieti, Gaetano Cupello. I 116 imprenditori che l’hanno sottoscritta hanno già sollecitato in passato le autorità preposte ad intervenire per risolvere le problematiche segnalate a più riprese nei mesi scorsi.
Strade dissestate, mancanza di segnaletica e illuminazione, rifiuti ovunque, camion parcheggiati in zone prive di servizi igienici: sono alcune delle problematiche segnalate dagli imprenditori che chiedono la bonifica radicale di tutta l’area, l’illuminazione, l’installazione di telecamere di sorveglianza, il rifacimento delle strade, la sistemazione delle aree verdi con potature e abbattimento degli alberi pericolanti, interventi sul sistema fognario e derattizzazione, cartellone luminoso con la planimetria dell’intera area industriale e con l’indicazione delle varie arterie e adeguate strutture igieniche dove sostano gli autotrasportatori.
“Denunciamo lo stato di degrado in cui versa tutta l’area industriale”, si legge nella petizione, “chiediamo di operare in un contesto più dignitoso, proprio perché contribuiamo con le nostre tasse per ricevere servizi essenziali. Ci sono aree in cui sostano camion e camionisti che sono completamente prive di servizi igienici ed altri servizi essenziali per i quali dovrebbero anche provvedere le grandi aziende, visto che i camion sono per la maggior parte al loro servizio. Vi è senza dubbio la maleducazione e l’inciviltà da parte di alcuni cittadini che scambiano la zona industriale per una discarica , ma quello che non possiamo accettare è la totale negligenza da parte degli enti preposti al controllo e alla manutenzione dell’intera area industriale”.
La speranza degli imprenditori è che le autorità preposte – prima fra tutte l’Arap – intervengano.
Anna Bontempo (Il Centro)