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Tari non pagata e da recuperare: i pignoramenti in città sono 1.500

“L’obiettivo di questa amministrazione comunale non è quello di vessare i cittadini, ma far pagare il giusto a tutti. Solo così potremmo abbassare le tariffe e migliorare i servizi”. L’assessore ai tributi, Gabriele Barisano spiega i principi cardine della lotta alla evasione che, negli ultimi mesi, si è arricchita di una nuova misura: il pignoramento del conto corrente presso terzi (banche o poste). Si tratta di un metodo di recupero del credito previsto dalla legge, che in passato non era mai stato utilizzato e che scatta dopo diversi solleciti da parte della società che si occupa della riscossione coatta dei tributi. Sono migliaia, per la precisione 1.500, i pignoramenti presso terzi avviati per il mancato pagamento della Tari, per una somma pari a 2.731.310 euro.

“La legge lo prevede”, spiega l’assessore Barisano, “se dopo vari solleciti, inviti bonari e comunicazioni qualcuno pensa di poterla fare franca partono tutti gli accertamenti. In questi ultimi anni stiamo facendo un grande lavoro di recupero nel campo dell’evasione tributaria. C’è un impegno costante e continuo da parte dell’amministrazione”.

In effetti i dati per il mancato pagamento della Tari sono in crescita: si va dai 3.537 avvisi riferiti al 2017, pari a 1.664.826 euro ai 5.262 avvisi del 2020 per un importo di 2.148.573 euro. Gli avvisi 2017-2018-2019 non pagati sono stati sollecitati con un nuovo atto.

“Per i solleciti non pagati sono state attivate le procedure di recupero coattivo”, aggiunge ancora Barisano, “e tra le varie tipologie abbiamo il pignoramento presso terzi in banca o alle poste”.

Ed è il provvedimento in cui è incappata, insieme a tantissimi altri contribuenti, la giovane professionista vastese che si è rivolta alla nostra redazione, la quale, pur riconoscendo di aver sbagliato seppur in buona fede, ha ritenuto eccessivo il pignoramento scattato dopo una serie di solleciti da parte della società di riscossione, per l’importo di 350 euro.

“Per sbloccare il conto ho dovuto aspettare quattro giorni”, dice, “nel frattempo ho subito molti disagi”.

L’amministrazione comunale ha affidato nel 2021 alla società Credit Network & Finance (CNF) di Verona il servizio di accertamento e riscossione, ordinaria e coattiva dell’imposta comunale sulla pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni e della tassa occupazione spazi ed aree pubbliche nonché del servizio di riscossione coattiva dei tributi comunali (IMU/TASI/TARI e imposta di soggiorno), degli oneri di urbanizzazione, delle sanzioni per violazione del codice della strada. Gli uffici della società si sono trasferiti di recente in via XXIV Maggio, nel centro storico.

Anna Bontempo (Il Centro)

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