“Il numero dei cinghiali è diminuito di oltre il 50%: sparare nella riserva naturale di Punta Aderci non ha alcun senso”. Angelo Pessolano, presidente dell’Atc Vastese, interviene nella polemica che si è aperta sull’uso delle doppiette nelle due aree protette del territorio, annunciato dall’assessore all’ambiente Gabriele Barisano nelle scorse settimane. Dopo la cattura di 28 ungulati con l’ausilio delle gabbie nella riserva naturale di Punta Aderci, il Comune ha deciso di delegare alla polizia provinciale gli abbattimenti previsti nel piano triennale di controllo e contenimento della popolazione di cinghiali redatto dal biologo Fabio De Marinis. Contro l’uso dei fucili è già sceso in campo il Wwf Abruzzo con la presidente Filomena Ricci, che ha ribadito la propria netta contrarietà, al pari del professor Andrea Mazzatenta che ha messo in guardia sulle ripercussioni ambientali. Ad intervenire oggi sono gli stessi cacciatori che, numeri alla mano, sconsigliano di armarsi di fucile.
“Nel corso di una serie di riunioni tenute con i capi-squadra è stato confermato il drastico calo della presenza di cinghiali sul territorio”, spiega Pessolano, “stiamo parlando di oltre il 50% in meno di ungulati, riscontrati anche nelle riserve naturali. Abbiamo fatto presente alla Regione, con una nota del 27 novembre scorso, che la scarsa presenza di cinghiali non consente di venire incontro alle richieste del commissario straordinario per la peste suina che chiede l’abbattimento di 7mila capi: i numeri reali non corrispondono a quelli effettivamente censiti, sono notevolmente inferiori”.
A cosa è dovuto questo drastico calo di presenze? “In parte all’azione dei lupi che hanno fatto man bassa dei cuccioli”, risponde il presidente dell’Atc, “anche nella riserva naturale di Punta Aderci i cinghiali sono diminuiti di oltre il 50%, così come si registra un netto calo di incidenti stradali. Sulla scorta di questi dati non ha alcun senso iniziare a sparare: c’è il rischio che gli animali, spaventati, si disperdano sul territorio causando incidenti stradali. Gli interventi di abbattimento si mettono in atto quando c’è il problema. Ripeto, oggi non ha alcun senso sparare, soprattutto se si fa riferimento a dati che non sono attuali, ma si riferiscono ad un anno fa”, conclude Pessolano.
In realtà un calo sensibile di cinghiali era già stato segnalato nei mesi scorsi dallo stesso De Marinis. Il suo ultimo censimento (che risale alla passata primavera) aveva rilevato la presenza di 134 cinghiali nella riserva di Punta Aderci a fronte dei 235 censiti nel 2023 e 14 ungulati nella riserva Marina di Vasto dove ne erano stati rilevati 41.
Anna Bontempo (Il Centro)