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Discariche e rifiuti infiammabili sulla pista ciclabile di Vallone Lebba

Rifiuti tossici, pericolosi e altamente infiammabili sono stati rinvenuti dai volontari dell’associazione Eco Schools ambiente e cultura lungo la pista ciclabile di Vallone Lebba. Costata oltre 600mila euro e in abbandono da tanti anni, il percorso è costellato da micro discariche abusive  e frequentata da macchine. Le ultime segnalazioni risalgono a pochi giorni fa e sono state inoltrate al sindaco Francesco Menna, alla Procura della Repubblica, ai carabinieri forestali  e al Ministero dell’Ambiente da Paolo Leonzio, presidente dell’associazione.

“Dal sopralluogo effettuato da un nostro volontario sono stati rinvenuti lungo la pista ciclabile, zona Passo della Noce, materiali altamente infiammabili, tossici e pericolosi per la salute pubblica”, scrive Leonzio, “avevamo già inviato in precedenza altre segnalazioni, ma le dimensioni delle discariche, ricoperte da sterpaglie, sono aumentate. Come associazione abbiamo offerto più volte la nostra collaborazione, anche nelle ore notturne, mettendo a disposizione personale coperto da assicurazione che deve essere però autorizzato dal sindaco. Ci riserviamo in caso di incendi di costituirci parte civile”, avverte il presidente del sodalizio.

Nei giorni scorsi i volontari della Eco Schools ambiente e cultura hanno segnalato la presenza, durante un sopralluogo, di un fetore insopportabile proveniente dal Vallone Lebba. Il sospetto è che si tratti di carcasse di animali morti buttate tra i rovi e la folta vegetazione. Insomma, una situazione di incuria ed abbandono che va avanti da anni. Nel 2021 la pista ciclabile è stata oggetto di un intervento di bonifica da parte della Pulchra, la società che si occupa del servizio di igiene urbana. Gli operai raccolsero tanti di quei rifiuti da riempire quattro camioncini,  restituendo decoro ad una infrastruttura che nelle intenzioni dell’amministrazione comunale dovrebbe diventare una “Green way”. E’ durato poco: nel giro di qualche settimana il percorso si è nuovamente riempito di monnezza.

Ufficialmente la ciclabile è interdetta da febbraio 2020 da una ordinanza sindacale che venne emessa a tutela della pubblica incolumità e dopo un sopralluogo della polizia locale che redasse un dettagliato rapporto.  Ma, stando a quello che raccontano i residenti, quella pista continua ad essere “trafficatissima” e meta di incivili che la usano soprattutto per disfarsi di materiale edile, il cui smaltimento ha un onere. Negli anni scorsi alcune associazioni presentarono una proposta al Comune suggerendo di chiudere la pista con una sbarra (garantendo l’accesso solo ai residenti) e di cercare, tramite una procedura ad evidenza pubblica, qualche soggetto disponibile a garantire un minimo di gestione.

Anna Bontempo (Il Centro)

Immagine di repertorio

 

 

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