Personalità della cultura e della scienza hanno espresso apprezzamento al nuovo lavoro del professor Guido Brunetti, che si intitola “Dal neurone al pensiero all’anima”, una raccolta di saggi pubblicati sulla “Rivista di psichiatria”, Dipartimento di Neuroscienze e Medicina dell’Università “La Sapienza” di Roma.
L’opera- si fa rilevare- aggiunge “nuovi tasselli” alle conoscenze neuroscientifiche e filosofiche sulla struttura e il funzionamento del cervello e della mente, fornendo un prezioso contributo in materia.
Emerge un modello di “transdisciplinarità” in cui convergono, attraverso uno stile brillante e coinvolgente, molteplici saperi verso una mirabile sintesi unitaria. Capace di generare stimoli e ispirazione, e di accendere i riflettori sui grandi temi che fin dall’antichità incarnano i valori sui quali si fonda la nostra civiltà, nell’intento di realizzare la conoscenza, di ricercare il sapere e di favorire la dignità dell’uomo.
Oggi, questi principi hanno ceduto il posto “alle prodezze della tecnica e a modelli effimeri e negativi di una società liquida, stressata e ansiogena, e caratterizzata da anomia”.
“Il professor Brunetti- ha scritto Tonino Cantelmi, docente di psichiatria nell’Università La Sapienza di Roma, è noto per aver elaborato la “Teoria trinitaria della persona umana”, un’ampia e approfondita concezione scientifica e filosofica dell’essere umano, superando sia il riduzionismo neuroscientifico sia il dualismo ontologico di Platone.
“All’Homo cerebralis del materialismo scientifico, che riduce l’individuo a un fascio di neuroni, all’ Homo razionale di Cartesio che vive a due dimensioni, fisica e psichica, e all’Homo natura di Freud, Brunetti aggiunge una terza dimensione: l’essenza, una proprietà che non è visibile nè osservabile e che non è sottoposta alle leggi della fisica. E’ una metafisica dello spirito, che non può non condurre all’idea del trascendente e che comprende l’Homo coelestis, l’Homo universalis e l’Homo existentialis. Tre strutture, tre nature in una, una forma di trialismo ontologico”.
“Emerge un essere umano che si pone- afferma Brunetti- al di sopra della propria finitezza biologica e materiale. Oltre la realtà sensibile.
La raccolta di saggi è dedicata all’avv. Valentino Brunetti, figlio amatissimo dell’autore, venuto a mancare per un feroce e disumano destino in maniera prematura e improvvisa il 25 gennaio del 2024.
Concludendo, riteniamo che dopo questa sua nuova performance, e in considerazione dei suoi titoli di umanista-scienziato, docente universitario e scrittore, il professor Brunetti meriti un giusto riconoscimento anche da parte di qualche amministrazione comunale o ente culturale abruzzesi.
Le farebbe piacere?
“Finora- spiega il nostro illustre autore- ho ricevuto numerose onorificenze, fra le quali quelle di ben tre Presidenti della Repubblica e di un Papa, San Giovanni Paolo II. Sono apprezzamenti alla cultura, alla conoscenza e alla scienza”.
Invero- aggiungiamo noi- mostrare riconoscenza a personalità della cultura e della scienza è un sintomo di intelligenza, cultura e squisita sensibilità umana, sociale e morale. Purtroppo viviamo in una società in cui la politica appare chiusa alla cultura; c’è avversione contro tutto ciò che è pensiero, conoscenza, logos. Cresce il culto dell’ignoranza, dell’incompetenza e dell’invidia. Chi non vede la grandezza della cultura- ha scritto il grande filosofo Nietzsche- svela se stesso, un’anima bassa, rozza e grossolana. Spesso, poi i riconoscimenti vengono dati soltanto se producono vantaggi personali e soddisfano il proprio ego ipertrofico e narcisistico.
Paola Antonioni