Il coinvolgimento anche del Ministero nella vicenda giudiziaria scaturita dal suicidio nel carcere di Vasto di Sabatino Trotta, psichiatra a dirigente della Asl di Pescara. A chiederlo nel corso dell’udienza davanti al Gup del Tribunale di Vasto , Fabrizio Pasquale sono stati i genitori e il fratello di Trotta costituitisi parte civile.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il centro, è la collega Paola Calvano.
Accolto il provvedimento di ammissione. l’udienza a carico della direttrice del carcere di Vasto Giuseppina Ruggero e dell’assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria e addetto alla sorveglianza dei detenuti, Antonio Caiazza, è stata aggiornata al 21 dicembre. Anche la moglie e i figli di Trotta si sono costituiti parte civile.
I due indagati sono accusati di “omicidio colposo per omissioni ” .
Come si ricorderà, lo psichiatra venne arrestato il 7 aprile di due anni fa nell’ambito di una inchiesta della Procura pescarese su una gara da oltre 11 milioni di euro indetta dall’azienda sanitaria per l’affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere. Trotta si tolse la vita dentro il carcere di Vasto poche ore dopo l’arresto.