Striscioni, slogan, nacchere, bonghi, fischietti e tamburelli per dire no alla violenza contro le donne e rivendicare rispetto. Un corteo rumoroso e variegato, specchio di più generazioni, ha sfilato venerdì pomeriggio per le strade del centro storico contro i femminicidi e contro la narrazione dello stupro ” che continua ad avvelenare il dibattito politico”.
L’iniziativa organizzata dal collettivo “Patate bollenti” , ha registrato l’adesione dell’associazione Dafne , che a Vasto gestisce il Centro antiviolenza Donnattiva, e la presenza tra i manifestanti dell’assessore alle politiche giovanili Paola Cianci e della presidente del Club dellUnesco Bianca Campli. I partecipanti si sono dati appuntamento sotto la statua di Gabriele Rossetti , nell’omonima piazza, e da li hanno dato vita ad un rumoroso corteo che è arrivato fino a piazza del Popolo. Mentre sfilavano, sotto gli occhi incuriositi dei passanti, hanno cantato, fischiato e recitato slogan , invocando il diritto di tornare a casa di notte da sole, di camminare, studiare e lavorare senza essere abusate, violentate e uccise.
Oggi siamo qui per fare rumore” dice Carlotta Di Casoli, “per far tremare i timpani a chi ci vorrebbe mute, quiete e mansuete. Di chi ci vorrebbe brave signorine, integerrime mogli e coscienziose madri. A queste persone diciamo: non soccomberemo, saremo la testimonianza della forza delle donne che non sono più con noi. Siamo qui per fare rumore, per riappropriarci di ciò che è nostro, perché per ogni donna brutalmente uccisa ce ne sarà un’altra a gridare per lei. Vogliamo riprenderci gli spazi della nostra città, attraversarli senza paura, restituendoci una sensazione di sicurezza e di sorellanza”.
Anna Bontempo