Omicidio colposo plurimo e disastro colposo contro ignoti. Sono queste le ipotesi di reato che la Procura della Repubblica di Chieti ipotizza nell’ambito dell’incidente sul lavoro avvenuto alle 12 di ieri a Casalbordino all’interno della Esplodenti Sabino, storica azienda che tratta residuati bellici e che dà lavoro a 70 operai. Tre dei quali hanno perso la vita: il 62enne Fernando Di Nella di Lanciano, che a breve sarebbe andato in pensione; il 56enne Giulio Romano di Casalbordino, nel 2020 scampato miracolosamente alla sciagura per un cambio di turno; e il 44enne Gianluca De Santis di Palata, il più giovane, che ieri avrebbe dovuto essere in ferie per accompagnare uno dei suoi figli piccoli a scuola.
Già nelle prossime ore, in vista dell’autopsia, potrebbero essere iscritti i primi nomi sul registro degli indagati. Sull’incidente è intervenuta con una nota la stessa azienda: “Resta, allo stato, inspiegabile la causa dell’innesco che ha determinato la dolorosa perdita di tre lavoratori sebbene esperti, formati e informati dei rischi connessi allo svolgimento delle loro mansioni. L’incidente si è verificato durante la normale fase di lavorazione di munizionamento, eseguito per conto dell’Agenzia industrie difesa, nonostante l’adozione delle cautele e applicazioni più severe previste dalla normativa sulla prevenzione degli infortuni. Per quanto di competenza, la società si farà carico di ogni esigenza dei familiari delle vittime anche attraverso le proprie compagnie di assicurazione”.
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