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Ruspe sul lido, demolite le creazioni dei bagnanti

Dinosauri mitologici, aironi, capanne e misteriose figure zoomorfe. Installazioni frutto dell’ingegno e della creatività dei bagnanti che frequentano la spiaggetta di Punta Penna, nella riserva naturale di Punta Aderci, realizzate utilizzando pezzi di legno portati sulla battigia dalle mareggiate. Dopo essere state per una intera estate l’attrazione di chi frequenta quei luoghi e oggetto di reportage fotografici, sono state rimosse durante i lavori di pulizia della Pulchra, scatenando reazioni di disappunto e di delusione. Anche se sarebbero andate distrutte dalle prime mareggiate, molti sono dell’avviso che andavano lasciate sulla spiaggia il maggior tempo possibile e non spazzate via dalle ruspe. Tra questi  c’è anche lo storico Luigi Murolo.

Quelle installazioni davvero geniali erano perfettamente coerenti con il paesaggio e l’ambiente”, commenta il professor Murolo, “perché realizzate con elementi naturali compatibili con il contesto. Sono ben altre le cose che non si conciliano con un’area protetta. Mi riferisco in particolare ai concerti che creano calca e rumore, richiamando un gran numero di persone. Quelli si che sono eventi non compatibili con una riserva e che una pubblica amministrazione dovrebbe evitare”, conclude lo storico vastese, il quale ricorda che in altre località quel tipo di installazioni sono state valorizzate e non rimosse.

E’ il caso della spiaggia di Lido di Volano, la più settentrionale tra i lidi ferraresi che ospita le particolari sculture in legno dell’artista Enrico Menagatti, realizzate con materiali di recupero provenienti dal mare. Si poteva fare la stessa cosa a Vasto collocando le installazioni in posti più riparati, dove non sarebbero stati distrutti dalla prima mareggiata.

Deluso per la loro rimozione anche Stefano Taglioli, coordinatore del Gruppo Fratino di Vasto.

Si tratta di capolavori di ingegno e legno spiaggiato distrutti dalle ruspe”, osserva l’ecologista, “quelle installazioni non davano alcun fastidio in un’area protetta che ha subito l’invasione di un Dj Set”. 

A chiarire le circostanze sono i gestori della riserva. “Noi avevamo chiesto di lasciarle anche se sarebbero andate giù alla prima mareggiata”, precisa Alessia Felizzi della Cogecstre, la cooperativa di Penne che gestisce l’area protetta, “sono opere belle, ma effimere, frutto di creatività spontanea”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

 

 

 

 

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