La sua presenza anima accesi dibattiti, provoca timori e curiosità. Di lei parlano tutti i media nazionali, ma incurante di tutto ciò, la lupa che vive a ridosso della riviera di Vasto, continua a passeggiare solitaria durante la notte sulla riviera e sulla spiaggia.
A scriverlo, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
C’è anche chi ritiene che il programma di cattura vada perfezionato e intensificato . Fra questi il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Pier Nicola Carlesi. “Quello che accade in questi giorni “, è il parere di Carlesi “deriva dal fatto che il problema è stato sottovalutato all’origine. La prima comparsa e aggressione di un lupo a Vasto risale all’8 agosto 2022. Nessuno ha dato il giusto peso a quel fatto. Dal 9 maggio ci sono state altre aggressioni. Dopo il 9 maggio , il 4 giugno , il 28 luglio , il 3 agosto . La notte rosa l’animale ha percorso la via Verde passando per la ex stazione ferroviaria di piazza Fiume . La Riserva ospita animali selvatici ma la loro presenza a ridosso delle zone maggiormente frequentate dai bagnanti crea attrito, va gestita. Il messaggio mediatico negativo è frutto della sottovalutazione del problema. La speranza “, dice Carlesi “ è che a Ferragosto si intensifichino gli sforzi e che almeno a Ferragosto si riesca a catturare l’animale”.
Daccordo con lui è il consigliere regionale , Pietro Smargiassi ( M5S) .
” Credo “, dice Smargiassi alla collega del Centro Paola Calvano “si sia perso troppo tempo nel discutere se si tratti di un lupo o un lupoide , un cane o un orso di mare. I danni d’immagine fatti su questo caso sono ben più gravi di quelli fatti dalla bestia affamata . Inaccettabile che si sia perso tutto questo tempo. Catturarlo e reinserirlo nel suo habitat naturale è l’unico rimedio. La spiaggia , la pista ciclabile, gli ombrelloni , possono solo spaventarlo e renderlo aggressivo. A partire dai cinghiali per finire a questo canide “, prosegue Smargiassi ” la presenza di animali selvatici è solo una conseguenza di scelte sbagliate . Il minimo che si possa fare è rimediare senza far male all’animale che non fa altro che cacciare cibo . La colpa “, conclude Smargiassi “è di chi lo ha immesso nel nostro territorio, non certo del lupo.Una soluzione va comunque trovata.”