Abbiamo atteso invano le richiesta fatte dai lavoratori ai RLS, sui criteri adottati dall’azienda sul microclima e come ridurre le sensazioni di caldo afoso di questi giorni all’interno dei capannoni di Pilkington, Primo e Bravo. Sono passati ormai due settimane senza nessuna risposta e come ogni anno i lavoratori sono costretti a lavorare in condizioni disumane, con temperature sempre più elevate rispetto a quelle dichiarate, con un alto tasso di umidità e nessun piano per arginare i picchi di forte calore. L’unico rimedio, una bottiglietta d’acqua in qualche caso anche “calda”, integratore di sali minerali (per chi lo può assumere) e qualche ventilatore.
Ad aggravare la situazione ci sono i cambi produzione nelle ore più calde e nessun piano per evitare che avvengano nelle ore meno afose, come da noi proposto già da qualche anno.
Le assenze programmate (104, Ferie, Permessi Parentali ecc.), aggiunte alle assenze per malattia, fanno si che lavoriamo costantemente sotto organico.
I meccanici e gli elettricisti fanno salti mortali per ripristinare le linee che si fermano a causa dei continui scatti termici, mentre i tradizionali DPI, come i guanti in dotazione, non sono sufficienti per prendere i vetri che uscendo dai forni di curvatura non si riescono a portare a una temperatura accettabile. In questi giorni sono arrivati nuovi particolari in stabilimento e la richiesta del Plant TGH è di lavorare per un periodo su base volontaria,6 giorni su sette sul turno di mattina.
Mentre INPS e INAIL danno delle linee guida per il microclima quando la temperatura supera i 35 °C, diventa particolarmente gravosa la situazione per i lavoratori nei due forni fusori FLOAT- SS1 e SS2, dove le temperature all’esterno della sala controllo vanno da un minino di 40 °C ad oltre 65 °C, a tutto ciò si aggiunge il forte disagio degli straordinari per la sostituzione dei colleghi in ferie e quelli per i cambi colore. Più volte negli anni precedenti è stato chiesto all’Azienda e alle varie RSU che si sono succedute, di regolamentare i ritmi di pause e lavoro durante i lavori più gravosi per evitare danni da stress termico, ma mai nessuno ha dimostrato la volontà di rivedere e rendere noto il documento di valutazione dei rischi per salvaguardare al massimo la salute dei lavoratori interessati.
Anche da un punto di vista igienico sanitario facciamo presente che, per ridurre i costi di gestione, da oltre un anno non vengono più effettuate le pulizie dei servizi igienici nei turni notturni, oltre che nelle giornate di sabato e festivi e che con il caldo di questi giorni le fanno diventare delle vere e proprie latrine, Per i Cobas è inconcepibile chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori che finora hanno dato sempre segno di responsabilità e attaccamento al lavoro, ma a tutto c’è un limite, ora si rischia un vero collasso, lo sanno bene gli operatori dell’infermeria di stabilimento che ogni giorno sono alle prese con i numerosi lavoratori colti da malori improvvisi, mentre i responsabili dei vari Plant non sono affatto preoccupati, poiché seduti comodamente dietro le loro scrivanie a 25 °C costanti.
Per tutte queste ragioni,
considerandole mancate disposizioni aziendali e le risposte da parte dei RLS, come prima iniziativa proclamiamo unoSciopero
Di 8 ore su tutti i Turni il 25 luglio 2023, in tutti gli stabilimenti del Gruppo NSG, Pilkington, Primo e Bravo.
San Salvo, 24 luglio 2023
Cobas del Lavoro Privato
Esecutivo provinciale CH – PE