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Il Vangelo della Domenica: 4 giugno 2023

Santissima Trinità – Anno A

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio (Gv 3,16-18).

In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Dio, infatti, ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

 

In questa frase del vangelo di Giovanni è sintetizzato tutto ciò che possiamo conoscere del Dio cristiano: una comunità di persone legate dall’amore, non da altri interessi che il prendersi cura, l’avere a cuore. È questo il ruolo dello Spirito, che è il legame d’amore tra Padre e Figlio. Ma questa cura, ci dice il vangelo, non è proiettata solo al proprio interno, in una sorta di esclusivismo etnico, ma si espande al di fuori di sé, nel prendersi cura di chi non appartiene al gruppo. Non c’è fede nella Trinità senza l’accoglienza di chi viene da fuori; cosa che la bibbia definisce filoxenìa (amore per lo straniero). Il mondo non è dio, come vogliono alcune filosofie, perché Dio è altro rispetto al mondo ma, nonostante ciò, vuole prendersi cura del mondo, degli uomini, fino ad accoglierli dentro di sé. Il motto di questo Dio è quello che ha sempre ripetuto don Lorenzo Milani di cui abbiamo celebrato il centenario della nascita: I care (in inglese): ho a cuore. Don Lorenzo lo opponeva al motto di Mussolini (me ne frego) ed è interessante che oggi, a distanza di anni, proprio quelli che si ritengono eredi del duce, si spacciano per i veri difensori dei valori cristiani, ma fregandosene di quell’umanità che Dio ha tanto amato da mandare il Figlio a dare la sua vita. Quasi come un’ironia della storia, lo stesso giorno di don Milani, 100 anni fa, è nato un altro personaggio che ha avuto un ruolo centrale nella storia recente: Kissinger, molto più in sintonia col “me ne frego” (di chi non è americano e di chi non accetta l’american way of life); è come se Dio ci avesse voluto dire: metto davanti a voi due modi di essere uomini e quello più menefreghista è pure campato di più. Sta a voi scegliere da che parte stare. Non dimenticate però, dice Dio, che mio Figlio è vissuto pure meno di Lorenzo Milani. Giusto per farci capire da che parte sta Lui.

Don Michele Tartaglia

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