Un presente pieno di problemi ed un futuro pieno di incognite. I lavoratori della Asca, la cooperativa sociale che gestisce i servizi della riabilitazione psichiatrica appaltati dalla Fondazione Padre Alberto Mileno di Vasto Marina, vivono un periodo di disagio. La carenza di personale provoca a catena una serie di problemi ai quali si aggiunge il mancato pagamento degli emolumenti del mese di febbraio.
La Cgil, che si è fatta portavoce dei problemi, ha annunciato al prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa lo stato di agitazione del personale. La forma di protesta è stata comunicata al Presidente della cooperativa, Pier Paolo Falcone, alla Fondazione P.A. Mileno, alla Regione, al Dipartimento politiche per la salute e il welfare, all’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, al Direttore Amministrativo della Asl 2, Giovanni Stroppa e alla Commissione di Garanzia.
I problemi erano già stati segnalati da tempo dal segretario generale di Fp Cgil Chieti, Giuseppe Rucci alle autorità competenti. Problemi relativi alla struttura vastese a partire dalle carenza di personale, ma anche doppi turni, ai mancati riposi, all’uscita turni, ai carichi di lavoro insostenibili.
“Abbiamo inoltrato – spiega Rucci – diverse richieste di incontro alla Coop per affrontare le diverse criticità inerenti il servizio al fine di evitare che potessero esserci ripercussioni sulla qualità del servizio. Purtroppo non è arrivata nessuna risposta dalla Direzione Aziendale della Coop. A tutto questo si è aggiunta anche la mancata erogazione della retribuzione del mese di febbraio e nessuna comunicazione circa le motivazioni del ritardo. Restano e crescono tutte le preoccupazioni sulle prospettive future per i lavoratori che, ricordiamo, si sono fatti carico di gestire in modo encomiabile tutta la fase della pandemia, pagando un prezzo altissimo anche in termini di contagi”.
Il segretario generale della Fp Cgil, insieme alla rsa Fp-Cgil, dichiara quindi lo stato di agitazione dei lavoratori della Asca Cooperativa Sociale e chiede al Prefetto di avviare le procedure di raffreddamento e di conciliazione dei conflitti previste dalla normativa di settore. Il sindacato auspica una risposta celere.
Paola Calvano