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Indennità al Comune di Vasto, è protesta

“Indennità assegnate senza nessuna contrattazione, in deroga a qualsiasi principio di correttezza e di collaborazione, statuito a chiare lettere dal nuovo contratto di lavoro”. Cisl e Cgil protestano per gli emolumenti attribuiti a sette dipendenti comunali e chiedono che il provvedimento venga annullato. Nel mirino delle due organizzazioni sindacali è finita una determina firmata da Vincenzo Toma, dirigente dei servizi interni,  che attribuisce le indennità annuali dell’importo lordo da un minimo di mille ad un massimo di  2mila euro al personale responsabile delle attività e dei procedimenti di propria competenza. Ha chiesto l’annullamento dell’atto anche il segretario generale Aldo D’Ambrosio che ha disposto la sospensione della retribuzione ai sette dipendenti.

Nessuna contrattazione, né per la parte normativa, né tantomeno per la parte economica è stata avviata dal Comune di Vasto”, scrivono Simone Di Lanzo, responsabile Funzioni locali Cisl Fp Chieti e Giuseppe Rucci, segretario Fp Cgil, “si ravvisa pertanto l’assoluta illegittimità nell’attribuzione di somme non ancora oggetto di contrattazione, in deroga a qualsiasi principio di correttezza e collaborazione”. I rappresentanti sindacali chiedono quindi  di “annullare la determina dirigenziale e di comunicare la data per l’avvio della contrattazione relativamente alla parte normativa”.

Sulla questione – di cui si sta parlando molto negli ambienti comunali e su cui non si esclude un intervento dell’opposizione consiliare – è intervenuto anche il segretario generale Aldo D’Ambrosio che ha chiesto l’annullamento in autotutela del provvedimento firmato da Toma. Oltre a ritenere la determina dirigenziale “non conforme alle norme contrattuali”, il segretario rimarca l’assenza di “assegnazione di budget ad ogni singolo settore e dirigente come stabilito dal contratto decentrato integrativo “.

D’Ambrosio dispone “la sospensione della retribuzione relativa alle specifiche responsabilità per tutti i dipendenti individuati, fino alla conclusione della nuova contrattazione decentrata  2023, che dovrà stabilire nuovi criteri per la relativa “pesatura”ed alla nuova conferenza dei dirigenti” e invita Toma a procedere all’annullamento della determina per la “violazione delle norme contrattuali  e delle disposizioni nazionali e regolamentari sulla gestione del personale”.

Anna Bontempo (Il Centro)

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