Pali divelti, recinzioni distrutte, spazzatura ovunque e totale assenza di progetti di educazione ambientale. Sono in stato di abbandono le due riserve naturali di Punta Aderci e di Marina di Vasto. La prima è senza gestione dalla fine di settembre, la seconda va avanti da alcuni anni grazie alla collaborazione di Wwf e Legambiente. Su entrambe sono puntati i riflettori e, in attesa del bando che dovrà assicurare un gestore unico alle due aree protette, si riaccende la discussione sul loro futuro fra chi reclama maggiore tutela degli habitat e chi invece vorrebbe che avessero una impronta più turistica.
“Il problema non è il mancato affidamento della gestione delle Riserve naturali ad un ente terzo, ma la totale mancanza di una progettualità scientifica seria e affidabile che abbia lo scopo di conservare e proteggere quei luoghi tutelati da varie leggi e direttive”, dice Nicholas Tomeo, referente del Forum civico ecologista che raccoglie al suo interno diverse associazioni cittadine, “ad esempio, a parte le relazioni fornite nell’ambito del progetto Life Calliope che fanno comunque riferimento al sito natura 2000 di Punta Penna – a dimostrazione che quando a lavorare sono persone competenti del mondo accademico le cose funzionano – non è dato sapere cosa sia stato fatto in questi mesi nelle due riserve presenti sul territorio: lo stato dei luoghi, degli habitat, le presenze vegetali e animali. Non c’è nulla di nulla. E facciamo riferimento anche a questi ultimi mesi in cui doveva essere il Comune a gestire direttamente le riserve. Basti farsi un giro a Punta Aderci e Marina di Vasto per vedere pali divelti, recinzioni distrutte, spazzatura ovunque”, prosegue Tomeo, “cioè il totale abbandono, senza controlli, senza personale, senza progetti di educazione ambientale, senza neppure la minima parvenza di essere all’interno di riserve naturali. Sembra che per l’amministrazione comunale l’unica utilità di quelle due aree protette sia quella di pubblicizzarle su brochure e depliant per attrarre turisti e vacanzieri estivi. Più che Riserve naturali paiono essere riserve estive che svolgono funzioni glamour e di tendenza”, conclude.
Per Gianluca Casciato, nominato da poco nel Comitato di gestione della riserva di Punta Aderci in rappresentanza di alcuni sodalizi (Legambiente, Wwf e Fai), l’obiettivo è “tutelare la biodiversità, forme di economie sostenibili con attenzione alle emergenze climatiche in corso, ponendo al centro di tutto l’azione per la transizione ecologica”.
“Il mio ruolo è rappresentare le associazioni ambientaliste nel Comitato di gestione, organismo estremamente importante”, aggiunge Casciato, “la normativa a riguardo è chiara e precisa. Ogni progetto sarà valutato nel dettaglio con attenzione e puntualità”.
Anna Bontempo (Il Centro)
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