“A proposito di eventi metereologici estremi, crisi climatica e impatto sulle nostre vite: sono almeno sei i pini abbattuti dal vento e dalle incessanti piogge scagliatisi improvvisamente dalla scorsa notte lungo il litorale vastese, di cui cinque a Vasto e uno a San Salvo, che hanno messo a repentaglio l’incolumità di persone e cose e su cui prontamente è intervenuta la Protezione Civile.
È un’occasione per ricordarci che occorre agire su più fronti. Certo, in prima battuta sul rischio legato alla posizione e alle caratteristiche fisiche degli alberi, che va affrontato nel pieno rispetto del “Regolamento per la gestione del verde pubblico e privato”.
È fondamentale nel fare questo pianificare scientificamente l’adattamento del verde, seguendo un Piano del Verde che miri a realizzare una Rete Ecologica Cittadina, altrimenti il rischio che si profila è che la prossima volta ci saranno vittime da piangere.
Ma ancora con maggiore urgenza bisogna agire sulle sollecitazioni a cui sono sottoposti gli arbusti dagli eventi metereologici, impegnandosi in questo caso in ottica globale, contrastando un cambiamento climatico che di anno in anno ci restituisce una conta dei danni sempre peggiore.
Se non interveniamo subito sarà sempre più complesso trovare il modo di conciliare il verde pubblico con gli assetti urbanistici delle nostre città, rendendole man mano sempre meno vivibili e peggiorando esponenzialmente la situazione.”
È un’occasione per ricordarci che occorre agire su più fronti. Certo, in prima battuta sul rischio legato alla posizione e alle caratteristiche fisiche degli alberi, che va affrontato nel pieno rispetto del “Regolamento per la gestione del verde pubblico e privato”.
È fondamentale nel fare questo pianificare scientificamente l’adattamento del verde, seguendo un Piano del Verde che miri a realizzare una Rete Ecologica Cittadina, altrimenti il rischio che si profila è che la prossima volta ci saranno vittime da piangere.
Ma ancora con maggiore urgenza bisogna agire sulle sollecitazioni a cui sono sottoposti gli arbusti dagli eventi metereologici, impegnandosi in questo caso in ottica globale, contrastando un cambiamento climatico che di anno in anno ci restituisce una conta dei danni sempre peggiore.
Se non interveniamo subito sarà sempre più complesso trovare il modo di conciliare il verde pubblico con gli assetti urbanistici delle nostre città, rendendole man mano sempre meno vivibili e peggiorando esponenzialmente la situazione.”
Andrea Benedetti