Conosciamo meglio Nicola Di Filippo, il cui sogno è affermarsi nella lirica. Ma non gli manca il talento per spaziare dal canto corale al teatro.
“Una voce espressiva e piena” , la sua, come l’ha definita l’Ansa recensendo il Don Giovanni in cui ha interpretato Don Ottavio al Teatro Lirico sperimentale di Spoleto a settembre. Nicola Di Filippo, il giovane cantante lirico originario di Casalbordino, non solo è una promessa della lirica, tanto da aver vinto nel 2020 la borsa di studio presso il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, una delle istituzioni più antiche d’Italia del settore, ma è un artista brillante e poliedrico a tutto tondo. Fa parte della compagnia MicroTeatro fondata dall’attore e regista Claudio Massimo Paternò a Perugia, che costruisce i suoi spettacoli sulla biomeccanica teatrale, un metodo di allenamento dell’attore basato sull’espressività del corpo: non si tratta di teatro tradizionale, ma di una scena molto movimentata, i cui toni prevalenti sono la comicità e l’ironia. Pensate che uno dei loro spettacoli Baci, botte e champagne assembla due atti unici di Cechov, rielaborandoli, e parla di un corruttissimo sindaco di una città abruzzese che scambia per un revisore di conti un certo Gabriele Rapagnetta (ricorderà per caso il vate D’Annunzio?!), il quale, al contrario, è figlio di un barone universitario e si reputa un grande cantante lirico. Se la collaborazione di Nicola Di Filippo con il MicroTeatro è all’insegna dell’originalità, complementare alla lirica è la collaborazione con molti cori di città italiane, l’ultimo dei quali “Antiqua” di Cremona, con il quale ha cantato il Messiah di Haendel. Il nostro giovane cantante lirico sperimenta se stesso in tutti i campi, praticando sia la recitazione sia il canto, sempre con la giusta autoironia e “distanza” dai risultati raggiunti, un tratto tipico di quanti hanno talento da vendere e credono nel loro sogno.
Nicola, iniziamo proprio dal tuo sogno: diventare un cantante lirico.
Sì, il mio sogno è proprio di diventare un cantante lirico a tempo pieno perché la lirica unisce il canto e la recitazione, due mie grandi
passioni e ritengo che sia la forma artistica più completa. Mi sono preparato per esserlo, iscrivendomi al conservatorio di Perugia al corso di canto lirico e ora sto cercando di mettere a frutto quanto ho studiato.
Come pensi di realizzare il tuo sogno?
Ho già fatto il primo passo in questa direzione iscrivendomi al conservatorio di Perugia e prendendo lezioni di canto lirico: trovare dei bravi insegnanti è fondamentale. Se non hai dei validi maestri che ti supportino nell’educazione della voce e nell’esercizio costante, puoi fare ben poco. Il passo successivo è fare concorsi di canto e audizioni per farsi conoscere. Ormai è molto importante avere delle agenzie che ti seguano, perché c’è crisi nel mondo dello spettacolo e diminuiscono le occasioni di visibilità. Serve il tramite delle agenzie per indirizzarti alle persone giuste.
Per te quali sono i cantanti lirici che rappresentano dei punti di riferimento e uno stimolo per migliorarti?
Certamente Luciano Pavarotti, uno dei tenori più grandi che abbiamo avuto, dalla voce unica, e Nicolai Gedda, anche se non è molto conosciuto per i non addetti ai lavori.
Com’è nata la tua passione per il canto lirico?
Anche mio padre per un periodo ha fatto il cantante lirico, per cui sono stato abituato fin da piccolo ad ascoltare l’opera. Quando frequentavo la scuola media, ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte e violino, attività che mi hanno insegnato a leggere la musica e a mettere le mani sul pianoforte. All’università cantavo con il coro universitario di Perugia, dove mi sono laureato alla triennale in Lettere Moderne e alla magistrale in Lettere Moderne, poi mi sono iscritto al conservatorio per studiare canto lirico.
Quali sono stati i ruoli che hai svolto finora?
Grazie alla vittoria della borsa di studio al Teatro Lirico di Spoleto, ho interpretato il Duca di Mantova nel Rigoletto (settembre 2020), Pinkerton nella Madama Butterfly (settembre 2021) e quest’anno Don Ottavio nel Don Giovanni. Con l’allestimento dell’associazione lirica di Como, sono stato Schimdt nel Werther.
Come far conoscere la lirica ai più giovani?
Educarli fin da piccoli ad ascoltare diversi generi musicali, di tutte le epoche, anche quelle passate. E’ questione di abituare l’orecchio alla musica e alle infinite tonalità che la voce umana può raggiungere, in modo da combattere il piattume dell’ascolto di musica esclusivamente commerciale. Nelle scuole bisognerebbe insegnare musica seriamente, come si fa negli altri Paesi europei. I ragazzi vanno invogliati ad appassionarsi alla musica e hanno diritto ad una preparazione tecnica di base: a scuola è fondamentale insegnare i primi rudimenti di lettura della musica perché altrimenti per la maggioranza dei ragazzi il pentagramma resterà una serie di geroglifici indecifrabili per il resto della vita, cosa che certo non li avvicinerà alla pratica strumentale o alla lirica e ad altri generi settoriali.
Nausica Strever
Nicola Di Filippo interpreta magistralmente Don Ottavio a Spoleto
E’ originario di Casalbordino, Nicola Di Filippo, giovane promessa della lirica, in questi giorni in scena con il Don Giovanni al Teatro Sperimentale di Spoleto
Le foto della galleria sono state realizzate da Ludovica Gelpi e Riccardo Spinella
