Uno sportello sindacale dedicato ai lavoratori dello stabilimento Amazon di San Salvo, il secondo aperto in Abruzzo. L’iniziativa, targata Cisl, è promossa dalla Fit (Federazione trasporti) e dalla Felsa (Federazione dei lavoratori somministrati e atipici), due federazioni “cisline” impegnate a promuovere la cultura della tutela e della dignità del lavoro nella nuova realtà dell’e-commerce realizzata a San Salvo dal colosso americano ed operativa dal 1° agosto scorso.
La platea di lavoratori interessati è di circa 1.500, con numeri in crescita, suddivisi tra lavoratori interinali e dipendenti diretti dello stabilimento sorto nell’area dell’ex autoporto.
“Una casa per i lavoratori”: così Francesca Piscione, delegata Cisl, ha definito lo sportello aperto nella sede di corso Mazzini a Vasto, inaugurato lunedì scorso, dove i dipendenti Amazon possono recarsi per chiedere informazioni sul contratto.
“Il nostro obiettivo è incontrare i lavoratori per conoscerli”, spiega Piscione, “Amazon è una realtà relativamente nuova in Abruzzo, è ancora presto per fare valutazioni di carattere globale e sindacale, ma è nostra intenzione costruire una rappresentanza sindacale strutturata. A chi si rivolgerà alla sede Cisl di Vasto sarà fornita assistenza nella gestione del contratto spredizione, merci e logistica, nonché nella richiesta di forme di welfare, quali sostegno al reddito e tutela sanitaria”.
Nel settembre del 2021, le segreterie di Fit e Fels, insieme alle omologhe categorie di Cgil e Uil, hanno sottoscritto protocolli di intesa con Amazon Trasport e AmazonLogistic con i quali si è avviato un confronto “tra le parti teso a realizzare la piena condivisione del valore delle relazioni industriali”.
Oltre a Piscione era presente all’inaugurazione dello sportello nella sede Cisl di corso Mazzini anche Letizia Cicoria della segreteria regionale Fit Cisl Abruzzo.
“Cerchiamo di avvicinare i lavoratori per fargli conoscere i diritti e le tutele”, dice la sindacalista, “tra queste c’è il fondo sanitario con il quale i lavoratori e i loro familiari possono accedere a servizi sanitari gratuiti”.
Anna Bontempo (Il Centro)