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Morto quattro ore dopo la caduta, la Procura chiede altre indagini

Resta ancora senza risposta la domanda se Franco Mancini, noto a tutti come “Franchino” morto la notte fra il 2 e 3 settembre 2021 poteva essere salvato. Il procuratore capo della Procura di Vasto, Giampiero Di Florio ha chiesto un supplemento di indagine. I particolari sulla sua morte sono ancora tanti e Di Florio è deciso a fare massima chiarezza sulla tragedia. Al momento c’è una persona indagata per omicidio preterintenzionale. E’ un giovane di 28 anni che diede all’uomo una pacca amichevole su una spalla.
“I filmati, così come i tabulati telefonici, scagionano il mio assistito”, afferma l’avvocato difensore Antonello Cerella che continua: “Il mio cliente non ha colpito la vittima, né mai avrebbe voluto fargli del male”.
La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Massimiliano Fiore. La sequenza che ha portato alla morte di Franco Mancini è stata più volte controllata dalla polizia.
“L’obiettivo – prosegue ancora l’avvocato Cerella – ha ripreso Franchino che si avvicinava al ventottenne che lo ha respinto una prima volta. Franchino però si è riavvicinato ancora al giovane che lo ha scansato e la seconda spinta ha fatto cadere Franco Mancini che ha battuto la testa. Il ventottenne, aiutato da altre persone che erano sul posto (una ragazza ha prestato i primi soccorsi) hanno aiutato Franchino a rialzarsi e a sedersi. La spinta è stata leggera. Lo conferma il fatto che sul corpo non sono stati trovati segni. Il 28enne indagato lasciò Vasto Marina alle 3. A quell’ora Franchino era seduto e vivo. Accertato che la causa del decesso fu un trauma è fondamentale ora accertare se il trauma è stato provocato da una spinta, da una caduta accidentale o da altro. E soprattutto è fondamentale stabilire cosa avvenne dalle 3 alle 7″.
I risultati delle perizie richieste dalla Procura ed eseguite dal medico legale Pietro Falco non sono state ancora consegnate a Di Florio. Gli investigatori hanno in mano solo i risultati della perizia esterna sul corpo della vittima. Franchino non aveva lividi, ematomi o segni di percosse. Il perito confermò subito un trauma cranico che probabilmente provocò una lenta emorragia interna.
Paola Calvano
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