La crisi non accenna a placare, ma la Denso risponde con un adeguato piano concordato con le Rsu e affronta l’autunno con nuovo lavoro in arrivo dal Brasile e dagli Stati Uniti e nuove soluzioni per il risparmio energetico. Cinque mesi dopo il suo arrivo a San Salvo il nuovo amministratore delegato, Francesco Monaco ha già messo in atto importanti iniziative per recuperare le perdite e tornare al pareggio di bilancio.
Al momento restano un tabù i promessi 56 milioni di euro di investimenti ma che, secondo indiscrezioni, dovrebbero essere rimodulati e posticipati di un paio d’anni in attesa che riparta l’automotive e si definisca meglio l’elettrificazione dei veicoli.
Da ottobre, approfittando del trasferimento dello stabilimento Denso in Brasile in una nuova sede, gli alternatori che venivano prodotti oltreoceano saranno fatti a San Salvo dive saranno prodotti circa 6.500 pezzi al giorno.
Probabile che verrà organizzato un terzo turno di lavoro e completate le linee di montaggio e le linee dei sottogruppi. A marzo 2023 poi si aggiungerà la fornitura di starter per la General Motor statunitense.
Come accennato prima si pensa poi anche al risparmio energetico e all’ambiente. “L’azienda – conferma Gino Di Fonso coordinatore delle Rsu – ha già il 20% di impianti fotovoltaici. A breve è previsto un ulteriore aumento del 5%. La rete è già stata allacciata. Mancano solo le autorizzazioni”.
Nel giro di pochi mesi saranno introdotti nuovi motorini di avviamento e alternatori destinati al mercato americano per sopperire al calo di volumi registrato un anno fa.
Nonostante l’automotive rappresenti il primo settore industriale italiano, mancano una regia e una strategia per uscire dalla crisi. La Denso ha grandi progetti sull’elettrico con Mazda e Toyota. La casa madre però non si è pronunciata sulle localizzazioni delle nuove produzioni.
Paola Calvano