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La costa abruzzese è per metà inquinata, tra Vasto e San Salvo limiti rispettati

Il mare tra Vasto e San Salvo nel punto di prelievo di fronte alla foce del torrente Buonanotte rientra dei rigidi limiti previsti dalla legge. Ad accertarlo le analisi microbiologiche effettuate da Goletta Verde lunga la costa abruzzese. Oggi presso il porto turistico di Pescara si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei risultati. Otto i punti campionati dai volontari e dalle volontarie della Goletta Verde lungo le coste abruzzesi il giorno 18 luglio. Due nella provincia di Teramo, due in quella di Pescara e quattro in quella di Chieti. Tre prelievi sono stati eseguiti alle foci di fiumi e cinque sono stati prelevati a mare. Quattro in tutto i punti oltre i limiti di legge secondo il giudizio di Goletta Verde. 

Hanno preso la parola alla conferenza stampa Federica Barbera, Portavoce Goletta Verde Legambiente; Giuseppe Di Marco, Presidente Legambiente Abruzzo; Silvia Tauro, Legambiente Abruzzo Youth4Planet; Maurizio Dionisio, Direttore ARTA Abruzzo; , Direttore Agenzia regionale Protezione Civile; Emanuele Imprudente, Vicepresidente Regione Abruzzo; Marco Paolilli, Responsabile CONOU Coordinamento Area Centro Sud e Sergio Guccione, consulente dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Oltre al tema dell’inquinamento dei mari e la mancata depurazione delle acque nel corso della conferenza c’è stato un focus sulla salvaguardia della biodiversità e sul progetto Life DELFI, illustrato da Sergio Guccione, referente dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e vicepresidente Centro studi cetacei. E proprio davanti all’AMP si terrà nel pomeriggio la liberazione di una tartaruga marina curata dal CSC, per ricordare l’importanza della tutela delle specie a rischio e del ruolo delle aree protette per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione.

La metà dei punti campionati, quattro, sono risultati oltre i limiti di legge secondo il giudizio di Goletta Verde: inquinato il punto presso la foce del Vibrata al confine tra i comuni di Martinsicuro (Teramo) e Alba Adriatica (Teramo); inquinati anche il punto presso la foce del Saline tra i comuni di Montesilvano e Città Sant’Angelo nella provincia di Pescara e il punto a mare di fronte la foce del fiume Feltrino nel comune di San Vito Chietino (Chieti), in località Marina di San Vito. Unico punto giudicato fortemente inquinato quello presso la foce del fiume Alento a Francavilla a mare (Chieti).

Le foci di fiumi e torrenti che sfociano in mare sono ancora il tallone d’Achille delle coste abruzzesi in quanto spesso veicolo di cariche batteriche con elevate concentrazioni che minacciano la salubrità delle acque marino costiere. Un problema, quella della scarsa o assente depurazione, che arriva dall’entroterra ma che reca danni alle attività dei comuni lungo la costa.

Comuni che devono prestare più attenzione anche all’informazione ai bagnanti: in nessuno degli otto punti campionati dai volontari di Legambiente è stata avvistata la cartellonistica relativa alla qualità delle acque che dovrebbe essere obbligatoria ormai da diversi anni. Per di più in due delle tre foci monitorate manca anche il divieto di balneazione, altro elemento importante per avvisare le persone dei potenziali pericoli lungo la costa.

“Il fatto che almeno un punto nelle tre province della regione Abruzzo, analizzato dai volontari di Legambiente, ha ricevuto un giudizio negativo non può far altro che alzare ancor di più l’asticella dell’attenzione sullo stato dei mari che bagnano le nostre coste – commenta Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo. In particolare occorre migliorare il livello di depurazione dei reflui che dalle foci dei fiumi e dei torrenti sfociano in mare. Il mare e il turismo sono degli asset fondamentali per tutto l’Abruzzo e dobbiamo necessariamente accelerare sul miglioramento della depurazione e sistemazione dei nostri impianti in modo da fare il salto di qualità richiesto”.

“Con le nostre analisi delle acque, prelevate e campionate in punti critici, non ci vogliamo sostituire al lavoro delle autorità ma vogliamo affiancare il lavoro svoto sulla qualità delle acque dei nostri mari. Mare che, troppo spesso, soffrono a causa dell’assenza di adeguati sistemi di trattamento dei reflui, sia urbani che industriali – afferma Federica Barbera, portavoce Goletta Verde –  L’incontro di oggi ha rappresentato un’occasione per parlare anche del progetto Life Delfi che ha come obiettivo la mitigazione delle interazioni tra specie a rischio, come i delfini, e la pesca professionale. Per ricordare l’importanza di tutelare la preziosa biodiversità marina, nel primo pomeriggio di oggi una tartaruga verrà rilasciata durante una veleggiata verso l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano”.

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