L’invasione di cinghiali inizia a creare problemi anche alla fauna locale. Pare che non abbiano fatto eccezione neanche i nidi di fratino. “Non ce la faccio più. Ogni giorno dopo aver saccheggiato le dune e le aree dove si trova anche il fratino, me li ritrovo in spiaggia“, afferma Generoso Leonzio, titolare del lido Miramare in contrada San Tommaso.
A Punta Penna anche l’umore dei componenti l’associazione Terre di Punta Aderci non è dei migliori: “Siamo disperati, stiamo perdendo tutto”, afferma il presidente Michele Bosco che annuncia l’intenzione di rivolgersi ad un legale affinchè venga individuato chi impedisce la cattura degli ungulati e chiedere un equo risarcimento danni.
“La legge parla chiaro: chiunque impedisce qualcosa che è consentito dalla legge può essere oggetto di azione legale”, continua Bosco. “Se la cattura dei cinghiali avviene nel rispetto della normativa vigente si può agire nei confronti di chiunque impedisca o ostacoli la cattura pur sapendo che provoca danno”.
Tutte le vittime dei cinghiali stanno decidendo di unirsi per sbloccare una situazione che purtroppo è degenerata. “Il Comune dovrebbe sollecitare chi con mille scuse ritarda documenti e autorizzazioni per proteggere i cinghiali”.
Paola Calvano