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Viaggio nel mondo del doppiaggio. Intervista ad Oliviero Corbetta, voce di Goro Mori da “Detective Conan”

 

Prosegue il nostro viaggio nella meravigliosa arte del doppiaggio. Protagonista di questa dodicesima tappa è Oliviero Corbetta (Torino, 25 luglio 1952), attore e doppiatore, nonché voce italiana del Detective Kogoro “Goro” Mori dall’anime “Detective Conan” e del Dottor Gelo e di Babidida “Dragon Ball Z”. Qui di seguito potete leggere l’intervista che gentilmente Oliviero ha rilasciato al nostro giornale.

Salve Oliviero, per cominciare vorrebbe raccontarci l’inizio della sua carriera?

Ho iniziato facendo molto teatro. Successivamente cominciai a recitare in radio, presso la sede della RAI di Torino, la mia città. Fu un’esperienza molto importante per me, poiché mi ha insegnato a recitare dietro un microfono; inoltre ho imparato diverse cose sulle tecniche di registrazione. Proprio in quel periodo, alcuni miei colleghi decisero di intraprendere la carriera di doppiatori. Poco dopo anche io mi unii a loro. In un primo momento, mi dedicai contemporaneamente sia alla carriera teatrale,sia a quella radiofonica, che al doppiaggio. Più tardi finii per concentrarmi maggiormente su quest’ultimo, e devo dire che è sempre stato un ambiente in cui mi sonotrovato benissimo. Però tutto, come detto, è iniziato grazie alla mia passione viscerale per il teatro, che non mi ha mai abbandonato.

Lei ha lavorato moltissimo sul doppiaggio di diversi anime. Le piace lavorare su questo genere di prodotti?

Ho cominciato a doppiare gli anime in un secondo momento, quando, per ragioni troppo lunghe da spiegare, diminuii la mia attività teatrale. Di conseguenza mi spostai a Milano, dove in quel periodo si doppiavano tantissimi cartoni animati, soprattutto quelli nipponici. Certo non posso dire che tale tipo di prodotti sia il mio preferito. Infatti non vissi questa esperienza come un appassionato, ma in qualità di “semplice” professionista. Però devo ammettere che, in certi momenti, mi sono davvero divertitoa lavorare sugli anime. Inoltre conservo il ricordo di diversi personaggi, a cui ho prestato la voce, che mi hanno dato parecchie soddisfazioni.

A questo proposito, uno dei personaggi più celebri ed iconici che ha interpretato è senza dubbio il detective Kogoro “Goro” Mori della celebre serie animata giapponese “Detective Conan”. Cosa può raccontarci di questa sua esperienza?

Goro è un personaggio davvero sui generis, che alterna momenti totalmente comici ad altri fortemente seri, per non dire drammatici. Dopotutto si tratta pur sempre di un personaggio di un giallo. Tale seriosità, poi, toccava il massimo durante la soluzione dei vari casi: ovvero quando il piccolo Conan narcotizzava Goro e chiariva il mistero, usando proprio la voce di quest’ultimo. In quelle scene si creava una sorta di divertente gioco di specchi, in cui io doppiavo Conan, che a sua volta “doppiava” Goro. Inoltre devo dire che, durante la deduzione finale, ho sempre cercato di conferire al personaggio un tratto di umanità abbastanza marcato. In modo che ciò potesse enfatizzare l’amarezza che qualcuno, anche un detective esperto, può provare nello scoprire quale intelligenza maligna si nasconde dietro un delitto.

Per citare altri suoi personaggi molto famosi, non si possono non nominare il Dottor Gelo, alias C-20, e il mago Babidi, antagonisti presenti nella serie “Dragon Ball Z”. Ci può parlare di questo altro suo lavoro?

A differenza di “Detective Conan”, su cui ho cominciato a lavorare fin dal suo arrivo in Italia, sono approdato in “Dragon Ball” quando già era un fenomeno culturale a livello mondiale. La mia fortuna è stata quella di poter interpretare due “cattivi”, che per noi attori sono sempre più stimolanti e divertenti da impersonare rispetto agli eroi. Questo perché forniscono una gamma di emozioni più ampia ed interessante. Bisogna dire che nel nostro campo, dopo un po’ che si lavora,è quasi normale che ti venga attribuita un’etichetta di qualche genere. Io, visto che mi è capitato di doppiare diversi antagonisti, sono diventato la “voce dei cattivi”. In effetti sono stato spesso chiamato ad interpretare personaggi negativi. Probabilmente mi viene quasinaturale calarmi nei panni di un cattivo.

Lei è anche un dialoghista, avendo adattato anche diverse puntate di “Detective Conan”, cosa può dirci a tal proposito?

Ho iniziato a curare i dialoghi anni fa, quando, da un punto di vista tecnico, tale mestiere era molto più complicato. Oggi, per fortuna, la tecnologia aiuta molto noi dialoghisti. In ogni caso l’adattamento dei dialoghi rimane un lavoro complesso e, oserei dire, ingrato. Infattispesso in sala le scelte fatte dal dialoghista vengono cambiatedal direttore di doppiaggio. Tuttavia io consiglio sempre, essendo anche un direttore, di avere molta prudenza nel modificare un adattamento svolto da un dialoghista. Anche perché se questi ha fatto una determinata scelta, vuol dire che ci ha pensato su parecchio. Comunque sia il dialoghista ha un ruolo fondamentale nel doppiaggio, difatti ha la grande responsabilità di adattare il testo in italiano, senza travisarne il contenuto originale. Ciò non è un lavoro da poco,soprattutto quando si ha a che fare con lingue e culture assai lontane dai noi, come nel caso degli anime. Per farvi capire meglio, adattando “Detective Conan”, hodovuto fare tantissimi salti mortali per rendere comprensibili e plausibili alcuni dialoghi. Ad esempio, in questa serieaccadeva spesso che l’indizio decisivo, per risolvere il mistero, si trovasse nascosto nei caratteri kanji (caratteri di origine cinese usati nell’alfabeto nipponico, n.d.r.) del nome del colpevole. Dunque vi faccio immaginare quanta fatica ho dovuto fare, per rendere credibili questi ragionamenti nella nostra lingua.

Come ha già anticipato, lei ricopre spesso anche il ruolo di direttore del doppiaggio. Tra l’altro ha diretto  il succitato “Conan”. A questo punto, sorge spontaneo chiederle se preferisce doppiare o dirigere?

Per me ambedue i ruoli sono allo stesso livello. Infatti sono sempre spinto da un’instancabile curiosità, che mi porta a svolgere con entusiasmo qualsiasi compito nel mondo dello spettacolo. Di conseguenzasia che mi chiamino per doppiare che per dirigere sono sempre contento e pronto a farlo.

Per concludere, quali sono i suoi progetti per il futuro?

Diciamo che alla mia età gran parte dei progetti è alle spalle. Tuttavia non ho ancora intenzione di appendere il cappello al chiodo e continuo a lavorare con entusiasmo e con la curiosità, che mi ha sempre contraddistinto. Difatti non vedo l’ora di scoprire cos’altro mi aspetta.L’unicorammarico che ho è quello di aver un po’ accantonato, mio malgrado, la mia carriera teatrale. Anche perchéin Italia, purtroppo, il teatro soffre molto e trova poco spazio.

Cesare Vicoli

  • Babidi_Anime
  • Dr._Gelo
  • goro

 

 

 

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