Rapina, violenza, minacce, porto abusivo di arma ed altri capi di imputazione. E’ questo il lungo l’elenco dei reati contestati a G.P., una 52enne di Monteodorisio e G.Z. 52 anni di origine rumena residente anche lui a Monteodorisio. Tre i locali che, stando alle indagini dei carabinieri, i due avrebbero rapinato. Si tratta del bar Ferrari in piazza Fiume, del Totalino in via del Porto e la macelleria Di Nanno sulla Circonvallazione Istoniense. G.Z., avrebbe fatto anche indebite transazioni con una carta di credito provento di rapina.
Le rapine vennero fatte fra il novembre del 2018 e il febbraio del 2019. La città era sprofondata nel terrore anche perchè il modus operandi dei malfattori era piuttosto violento. Il titolare del bar Ferrari venne immobilizzato e poi buttato a terra. Subito dopo uno dei rapinatori gli aveva premuto sul viso un panno intriso di sostanza narcotizzante. Durante il colpo al “Totalino” invece, i rapinatori dopo aver puntato una pistola contro la titolare spararono un colpo in aria prima di prendere il registratore di cassa e la borsa della commerciante. Anche il titolare della macelleria Di Nanno si vide puntare la pistola contro.
L’identificazione dei presunti rapinatori avvenne grazie alla collaborazione dei cittadini che avvisarono il 112 della rapina alla macelleria. Contestualmente le immagini della videosorveglianza indirizzarono gli investigatori verso una pista ben precisa che ripresero i rapinatori in fuga su una grande Punto grigia che apparteneva alla 52enne. Quando i carabinieri il 7 febbraio del 2019 bussarono alla loro porta, entrambi, nelle rispettive abitazioni, stavano tentando di distruggere importanti prove. Addosso avevano ancora gli abiti indossati per la rapina. Nel corso della perquisizione estesa all’auto della donna ripresa sul luogo della rapina alla macelleria Di Nanno, i carabinieri recuperarono la pistola scacciacani, un passamontagna, giubbotti e guanti utilizzati nei raid.
Paola Calvano
