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Nuove commesse per la Denso da Giappone, Brasile e Stati Uniti

Tenere testa alla crisi con nuovo lavoro. E’ questo l’obiettivo della Denso. Pasqua porta nella fabbrica di San Salvo del colosso giapponese nuovo lavoro in arrivo da Stati Uniti, dal Giappone e dal Brasile. Il nuovo anno finanziario iniziato il 1 aprile, grazie al nuovo amministratore delegato, Francesco Monaco e agli accordi presi con i sindacati, parte con una marcia in più.

Per le aziende consociate del Sol levante e del Brasile nella fabbrica di San Salvo saranno prodotti circa 30mila statori e rotori al mese per tutto il 2023. Sempre per il Brasile verranno lavorati a Piana Sant’Angelo 120mila alternatori a partire dal secondo semestre 2022 e per i successivi 6 mesi, poi per il 2023 diventeranno 200mila.

Per la Starter General Motors in Tennessee occorrerà produrre, a partire dal 2023 e fino al 2025, 600mila pezzi l’anno. A San Salvo verranno prodotti anche elettromagneti per il Giappone per tutto il 2022 e probabilmente anche per tutto il 2023 (circa 20mila pezzi al mese).

Il nuovo amministratore delegato punta al recupero delle perdite e al ritorno al pareggio di bilancio. I nuovi ordinativi traghetteranno la Denso per i prossimi 48 mesi. Per il 2024 sono stati confermati 56 milioni di investimenti che verranno rimodulati confidando nella ripresa dell’automotive e in una situazione più definita dell’elettrificazione dei veicoli. Nel giro di pochi mesi saranno introdotti nuovi motorini di avviamento e alternatori destinati al mercato americano e giapponese per sopperire al calo di volumi sugli attuali prodotti.

I sindacati stanno seguendo il percorso Denso con grande attenzione. Quello attuale è sicuramente il periodo più delicato attraversato dal colosso di Piana Sant’Angelo nell’ultimo decennio. 178 lavoratori hanno lasciato la fabbrica da inizio anno. Entro il mese di maggio dovranno andare via altri 22 dipendenti.

Il programma di rilancio della Denso dovrebbe portare benefici a tutto l’indotto. Le piccole e medie industrie associate ad AssoVasto osservano con attenzione quello che accade. La guerra in Ucraina ha prodotto danni gravi. Diverse realtà imprenditoriali si sono fermate per qualche tempo. “Confidiamo anche nella Zes – ha più volte rimarcato il direttore di AssoVasto, Giuseppe La Rana – perché rappresenta una occasione e uno strumento di aggregazione per costruire politiche di ripartenza e sviluppo anche nel Vastese”.

Paola Calvano

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