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Forte: “Variante alla statale 16, l’Anas non può ignorare la contrarietà dei cittadini vastesi”

Dopo un lungo pesantissimo silenzio ora tutti fanno finta di interessarsi della Variante alla Statale Adriatica 16 che ANAS e Regione Abruzzo, in combutta tra di loro, vogliono rifilare ai cittadini di Vasto. Anche chi ricopre ruoli istituzionali negli enti sovracomunali, e che del problema era a conoscenza da tempo, improvvisamente scende in campo per dire la sua dopo aver fatto finta di nulla per anni. Spicca, poi, chi digiuno di tutto, si affida alla “velina” scritta da chi deve tentare di giustificare l’insipienza e le colpe della Giunta Regionale che avrebbe dovuto far sentire la propria voce ai piani alti di ANAS.

Ed in una situazione nella quale ognuno pensa di essere più bravo di chi lo ha preceduto sugli organi di informazione vengono fatte proposte che non possono non fare indignare i cittadini vastesi che da anni sul problema hanno fatto una precisa scelta.

Le responsabilità di chi sapeva ed ha taciuto fino ad oggi sono racchiuse in quella lettera del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti della Giunta Regionale Abruzzese firmata dal Dirigente del servizio, ing. Paolo D’Incecco, e dal Direttore del Dipartimento, ing. Emidio Primavera. Una lettera che nell’oggetto recita così:

“S.S. n.16 “Adriatica Progetto di Fattibilità Tecnico ed Economica della S.S.16 “Adriatica” Variante nel tratto Vasto Sud – San Salvo Marina, dal km 517+000 e 524+000 – codice progetto AQ258 ricadente nel territorio della Regione Abruzzo. Soggetto proponente Interessato ANAS Spa.

Convocazione Conferenza dei Servizi Preliminare (art.14, co.3, L.241/1990 e ss.mm.ii.)”

La su menzionata conferenza dei Servizi è stata fissata per il giorno 6 aprile p.v. a Pescara presso gli uffici della Regione Abruzzo.

Quella lettera è partita dagli Uffici della Giunta guidata da Marsilio all’insaputa dei politici di riferimento?

Ritengo questa ipotesi poco plausibile. E per quale motivo la politica regionale, prima che ANAS giungesse alla elaborazione del progetto che oggi propone, non ha dialogato con i vertici di quella Società recependo le tre delibere adottate all’unanimità dal Consiglio Comunale di Vasto nel 2017, nel 2019 e lo scorso mese di febbraio?

Fa sorridere leggere corbellerie del tipo: “A Vasto la stessa maggioranza era divisa sulla scelta del tracciato”.

Cosa significa allora voto UNANIME?

Il Consiglio Comunale di Vasto mai come su questo tema è riuscito a trovare l’unanimità con il voto compatto non solo della maggioranza ma anche di quella minoranza di centrodestra che ha i propri “potenti” rappresentanti nei Palazzi della Politica Regionale.

E per quale motivo le rimostranze fatte ed i suggerimenti dati dai rappresentanti del Comune di Vasto, nel corso dei diversi incontri tenuti a Roma, L’Aquila e Pescara dal 2007 con i vertici della Regione e dell’ANAS, non sono stati recepiti?

E pensare che ANAS ha speso soldi per lo studio di un progetto denominato “Alternative Varianti S.S. n.16 Circonvallazione di Vasto-San Salvo, Realizzazione di una strada a scorrimento veloce Sezione C1 del D.M. 05/11/2001” ritenuto troppo costoso.

Progetto elaborato dalla SINA di Milano, lo stesso studio che oggi propone un tracciato “folle” da realizzare sotto il Muro delle Lame, la Loggia Amblingh e via Tre Segni. Un’area fragilissima sconvolta 66 anni or sono dalla terribile frana che cancellò un intero quartiere della Città. La stessa area, ancora più ampia per estensione, interessata dalla “storica” frana del 1814 che interessò anche la zona della “Ripa dei ciechi”, ovvero quell’area dove l’attuale progetto prevede un gigantesco viadotto.

Notate bene: dalla presentazione del Progetto è sparita la dizione “Circonvallazione Vasto” sostituita da “Vasto Sud”.

La “polpetta avvelenata” che si vuole propinare ai vastesi verrebbe realizzata in una zona ad altissimo rischio idrogeologico dichiarata dalla stessa Regione “Zona Rossa”.

Il che significa che da località Trave fino a Punta Penna rimarrebbe l’attuale tracciato della 16 lungo il quale esistono i “famosi”, per i vastesi, viadotti denominati “San Nicola 1” e “San Nicola 2”, che qualcuno ha definito “ponti di cartapesta” alla luce degli innumerevoli interventi che nel tempo hanno richiesto per farli mantenere ancora in piedi.

Non resta che sperare nei pareri negativi che il Comune di Vasto, la Provincia di Chieti, la Soprintendenza ai Beni Ambientali, il Genio Civile, il Demanio Idrico, il Servizio difesa del suolo della Regione, ecc. ecc. vorranno esprimere per salvare il panorama marino più bello d’Abruzzo.

In caso contrario i cittadini di Vasto avranno diritto ad esprimere il loro dissenso con ogni mezzo.

Giuseppe Forte

Consigliere Comunale

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