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Viaggio nel mondo del doppiaggio. Intervista a Massimiliano Alto, voce di Aladdin da “Aladdin” (1992)

Continua il nostro viaggio alla riscoperta della meravigliosa arte del doppiaggio. Ospite di questo undicesimo appuntamento è Massimiliano Alto (Roma, 25 marzo 1973), voce italiana di Aladdin dall’omonimo film d’animazione della Disney, di Mortino dalla trilogia di “Madagascar” e di Samvise Gamgee dalla saga cinematografica de “Il Signore degli Anelli”. Qui di seguito potete leggere l’intervista che gentilmente Massimiliano ha voluto rilasciare al nostro giornale.

Salve Massimiliano, innanzitutto vorresti raccontarci degli inizi della sua carriera?

Ho iniziato a doppiare molto presto, a 4 anni, su spinta dei mie genitori, soprattutto di mio padre, Luciano, anche lui doppiatore. Debuttai con il programma per bambini “Sesamo Apriti” (“Sesame Street”). Fu una bellissima esperienza, anche perché all’epoca, essendo ancora un bambino, vivevo il doppiaggio come un vero e proprio gioco. Poi continuai con le “Simpatiche canaglie” (“Our Gang”), interpretando il personaggio di Spanky, impersonato da George McFarland. Con questo ruolo si può dire che iniziai “sul serio” la mia carriera da doppiatore professionista. Anche se devo confessare che non avrei mai scelto tale mestiere se non fossi stato instradato dai miei. Certo sarò sempre grato a loro per questa opportunità, ma non posso dire che fare il doppiatore fosse il mio sogno nel cassetto.

Fra i tantissimi ruoli che hai doppiato al cinema, ce ne sono molti memorabili ed iconici. Ad esempio quello di Samvise Gamgee, interpretato da Sean Astin, nella saga de “Il Signore degli Anelli” (“The Lord of the Rings”), quello di Douglas “Doug” Billings, impersonato da Justn Bartha, nella trilogia di “Notte da Leoni” (“The Hangover”), ed infine quello di Mortino, nel film d’animazione “Madagascar” e nei due sequel. Però, probabilmente il personaggio più celebre a cui hai prestato la voce è Aladdin nell’omonimo Classico Disney del 1992. Puoi parlarci di questo tuo lavoro?

È stata senza dubbio una straordinaria esperienza, di cui conservo ancora un grande ricordo. Per tale opportunità devo, però, ringraziare Renzo Stacchi, il direttore del doppiaggio di “Aladdin”, visto che fu proprio lui a farmi fare il provino per il protagonista. All’epoca, infatti, non stavo passando un bel periodo professionale, poiché da tempo doppiavo solo personaggi secondari e di poco rilievo. Grazie a Renzo, che ha creduto in me, feci l’audizione e riuscii ad ottenere la parte. Fu un lavoro molto stancante, le registrazioni durarono all’incirca tre settimane, ma allo stesso tempo davvero entusiasmante. Ebbi anche l’occasione di conoscere il grande Gigi Proietti, che impersonava il Genio. Inoltre da Renzo imparai tanti trucchi del mestiere, che tutt’oggi mi sono molto utili in qualità di direttore di doppiaggio.

A tal proposito, ti piace ricoprire questo ruolo?

Certamente! Ho sempre voluto dirigere, fin da ragazzo. Anche se bisogna dire che non è un lavoro facile, anzi è un ruolo di grandissima responsabilità. Poi per essere un buon direttore, secondo me, è necessario conoscere l’inglese e, soprattutto, il cinema, altrimenti non si può ricoprire tale incarico. Inoltre oggigiorno a noi direttori è richiesto di essere una po’ dei taumaturgi, ovvero dobbiamo cercare di rendere perfetti anche i doppiatori più mediocri…e, credetemi, non è affatto semplice.

Tu sei anche un cantante e musicista, e tra l’altro hai anche interpretato diverse sigle di cartoni ed anime. Ci puoi raccontare di questa altra tua passione?

La musica ha sempre fatto parte della mia vita ed è una delle cose più care per me. Sì, come hai detto, ho cantato anche varie sigle di prodotti d’animazione, come le serie anime “Ranma ½” (1995-1997) ed “Inuyasha” (2001-2011), delle quali ho anche doppiato i rispettivi protagonisti. Devo ammettere che non sono un grande appassionato di sigle animate, però sicuramente mi hanno portato molta fortuna, specialmente “Ranma ½”. Infatti esse mi hanno permesso di iniziare un lungo percorso, che mi ha portato fino a qui.

Ancora un’ultima domanda: hai qualche piano e progetto per il futuro?

Per quanto riguarda il doppiaggio, diciamo che sono un po’ in fase conclusiva, per non dire in pensione. Faccio ancora qualche direzione, ad esempio ultimamente sto lavorando su “Sonic 2”, che uscirà al cinema tra un paio di mesi. Però adesso ho preso qualche distanza dal doppiaggio, volendomi dedicare appieno alle altre mie passioni, prime fra tutte naturalmente la musica. Infatti di recente sto incidendo, assieme al mio gruppo “The Public Radar”, il nostro terzo album, che se tutto va bene uscirà prossimamente.

Cesare Vicoli

 

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