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Ponte Guastacconcio, sindaco Graziani scrive al ministro della Difesa: “Si realizzi quanto prima un ponte mobile provvisorio”

“Chiediamo l’intervento del Ministero della Difesa il quale, attraverso l’esercito, ed in particolare del Genio Pontieri provveda alla realizzazione nel più breve tempo possibile di un ponte mobile provvisorio per ripristinare il collegamento di questo importante snodo viario”. E’ questa la richiesta formalizzata dal sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani al Ministro della Difesa dopo il crollo del ponte Guastacconcio avvenuto domenica 13 febbraio.

“La situazione che si è venuta a creare – si legge ancora nella missiva – è di estrema gravità. Per tale ragione riteniamo che si debba intervenire con provvedimenti urgenti e di tipo emergenziale procedendo ad una ricostruzione “lampo” del ponte crollato seguendo eventualmente l’esempio del ponte Morandi di Genova”.

Il crollo del ponte – continua il sindaco Graziani – ha provocato l’interruzione della viabilità su di una arteria di vitale importanza per tutta l’economia di un distretto industriale che risulta essere il più importante di tutto il centro-sud. Tale opera viaria rappresenta uno dei tre punti di collegamento principali dell’intera area industriale della zona della Val di Sangro, area che ospita aziende di importanza strategica per l’economia nazionale e dove trovano occupazione circa 25mila lavoratori, nonché innumerevoli attività collegate all’indotto industriale. Inoltre, nella zona della bassa Val di Sangro, operano numerose aziende agricole che in seguito al crollo del ponte hanno enormi difficoltà a raggiungere gli appezzamenti di terreno per svolgere le normali attività”.

“Tutto ciò, anche alla luce dei recenti aumenti delle materie prime e dell’energia, sta mettendo in ginocchio sia una macro economia di interesse nazionale legata alla parte industriale della Val di Sangro, che una micro economia fatta di piccole attività commerciali ed agricole che già dalla chiusura del pinte, disposta prima del crollo, hanno visto ridurre il loro volume di affari di ben oltre il 50%” , conclude la missiva.

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