Maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie a causa della gelosia sin dall’inizio della relazione. Scatta per un 42enne residente a Casalanguida la misura cautelare in carcere a seguito dell’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa. La donna si era rivolta ai Carabinieri di Atessa in un pomeriggio di fine novembre, quando, a seguito dell’ennesimo litigio nato per motivi di gelosia dell’uomo, aveva richiesto l’intervento dei militari che dopo aver ascoltato il racconto della donna hanno inviato una relazione alla Procura della Repubblica di Lanciano attivando la procedura del cosiddetto “codice rosso”.
Dal racconto fatto ai Carabinieri è emerso che quanto successo in quel pomeriggio non era un fatto isolato, ma nascondeva una situazione più complessa che durava da oltre dieci anni, in pratica dall’inizio della loro relazione coniugale. Anni di sofferenza domestica a cui la donna era stata sottoposta, conditi da comportamenti denigratori, violenze fisiche e morali spesso consumate alla presenza dei figli minori, situazione che la donna aveva tenuto nascosta nella speranza di un cambiamento del marito mai avvenuto. Alla base del comportamento violento dell’uomo la gelosia che lo portava a controllare sistematicamente la donna e in particolare il suo telefono cellulare dove analizzava telefonate, messaggi di testo e audio, la messaggistica WhatsApp.
Gelosia che aveva indotto la donna ad isolarsi, ad avere pochi rapporti di amicizia, ad uscire solo in presenza dei figli, di un parente o del marito e mai da sola con qualche amica poiché il marito la osteggiava con continue sceneggiate liti che spesso degeneravano in comportamenti violenti colpendola con spinte e schiaffi, minacciandola di morte e tirandogli ogni oggetto che gli capitasse a tiro.
L’indagato è attualmente recluso presso la Casa circondariale Regina Coeli di Roma.