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Gli Assessori, l’organigramma e il Premio Nobel della fisica Nash

 

Senza distinzione di Città , qualche ora dopo i risultati delle ultime elezioni , senza distinzione di Giornali , media , internet o altri canali , senza distinzione nelle voci dei cittadini che purtroppo fanno eco a ciò che devono leggere o ascoltare, ebbene senza distinzione si è sentito parlare di Assessorati, di nuove nomine, di movimenti da un Assessorato all’altro, in poche parole di distribuzione di poteri.

Tra l’altro le consuetudini o le Leggi prevedono un mese di tempo per attribuire le nuove cariche. Con un piccolo dettaglio, che non si tratta di nuove cariche ma di nuovi preposti sempre alle stesse cariche.

Questa procedura dunque ripropone schemi e organigrammi eguali a quelli esistenti che sono quelli di cinque anni fa e che andranno avanti  per altri cinque anni come se la società nel suo insieme  rimanga  la stessa dopo due lustri.

Che sia esistito ed esista un dramma come quello del Covid, che ci si prepari alle trasmissioni di dati ipersoniche , che si sia scoperto il bosone di Higgs, che migliaia di uomini continueranno a venire in Europa ( e dunque in qualunque cittadina ,anche in Abruzzo, anche a Vasto), che la scolarità italiana  sia ai più bassi livelli d’Europa per Diplomati e Laureati (anche in Abruzzo anche a Vasto), che esistano nuove professioni finora sconosciute, che il debito pubblico aumenti, che esistano in Italia 120.000 cause per aste giudiziarie in sospeso perchè i Tribunali non ce la fanno (e magari a Vasto lo togliamo), che le associazioni umanitarie non reggano più alla domanda , tutti questi aspetti sono marginali quando si struttura un organigramma di grandi Citta , come Roma o piccole  come  Vasto.

Quella che dovrebbe essere una priorità: devo costruire uno organigramma  dove ci sarà sempre una struttura dedita alla ordinaria amministrazione, magari anche un’altra che gestisca i fatti di straordinaria amministrazione ,ma chi gestirà  una ipotesi di futuro, che porrà domande  sugli assetti che possono verificarsi in cinque anni.

Si continuerà al gestire il futuro con lo schema di una passato che invece diventa obsoleto non appena insediato.

E cosi continueranno le vecchie diatribe su chi gestisce la cosa pubblica, chi ha la responsabilità e di cosa .Con beghe, cambiamenti di rotta, deleghe su deleghe.

Un premio Nobel di qualche anno fa osservando il comportamento dei piccioni quando c’è  un cibo da spartirsi disse che si comportavano in maniera senza logica, anche perchè erano troppi e definì in termini di forze ( come in politica)  come  forze non cooperative. Senza darsi alcun ordine i piccioni continuano a litigare.

Dove non ci guadagna nessuno.

Gianfranco Bonacci

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