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Lo stormo del Nobel Parisi e il mestiere di un Sindaco

Dal dottor Gianfranco Bonacci riceviamo e pubblichiamo.

Uno studio fatto sui movimenti dei volatili dal Prof. Parisi ha rilevato che lo stormo si muove per aggregazione ma non è guidato da un capo. Cioè in quel “disordine” che sta alla base del suo studio. Mi è venuto in mente questo particolare pensando alle  ultime elezioni .

Anche nella struttura dello Stato centrale lo stormo non ha un capo ; il Presidente della Repubblica ha funzioni di verifica del rispetto della Costituzione. Quello del Governo, guida qualche Ministro ( molto bene) ma non guida i cittadini.

A livello locale mi sono dunque posto alcuni interrogativi.

Il prossimo Sindaco nato da compagini eterogenee sarà eletto da uno stormo non aggregabile nelle problematiche   che si pongono alla fine di questi tre lustri. Continueremo noi cittadini ad essere stormo senza un capo e ci muoveremo in gruppo per la sopravvivenza.

Perche’ questo pessimismo.

Come si muoverà nel campo dell’educazione scolastica, al di là del verniciare i muri degli edifici. Oggi la preparazione degli studenti deve collegarsi al mondo Universitario già  dal penultimo anno delle superiori, altrimenti ci saranno solo due categorie di allievi: quelli bravi e economicamente indipendenti e quelli bravi che opteranno per una ricerca di un posto di ripiego. Si tratta di stabilire flussi di pre- formazione universitaria , con stage adeguato nei periodi feriali in modo da formare una insieme di allievi che sia psicologicamente pronta al passo successivo.

Chi si preoccuperà e come di questo aspetto.

Come si muoverà nel campo del miglioramento della produzione ittica quando un  paese come la Gran Bretagna fa guerra alla Francia per zone pescose e coltivabili in discussione. Come il nostro mercato ittico non dipenderà troppo dai mercati di San Benedetto o dalle Puglie.

Come si muoverà , sempre per restare nell’acqua ,sulla valorizzazione di un porto  turistico se non nel quadro di un utilizzo dei fondi per le infrastrutture del nuovo Recovery Plan. Con quali manager farà proposte  e progetti in una Regione come il nostro Abruzzo che resta sempre inespressa nel suo potenziale .  e va sulle cronache purtroppo in casi di terremoto.

Non apro la parentesi della distribuzione dell’acqua.

Una città come Vasto, tra le più grandi d’Abruzzo sarà capace di recuperare il suo centro storico, Corso Dante, Plebiscito, Palizzi, le tante case abbandonate , come si organizzerà per usufruire del PNRR , con quali progetti, con quale progetto urbanistico e strategia paesaggistica,  e  di  quali architetti dovrà avvalersi.

Nelle stagioni non turistiche come  potrà battersi per la Congressistica senza un  Hotel in città, che avevamo 15 anni fa.

I punti di aggregazione giovanili come Cinema, sale biblioteche multifunzionali, librerie con sale di lettura, etc dove si creeranno per evitare che la mancanza di punti di aggregazione di trasformino in punti di conflitto o di birrificio.

Nella grande sfide delle tecnologie della trasmissione dei dati potremo chiedere alle società del settore di togliere i fili pendenti in città (almeno quelli tra  edifici), ma come struttureremo la conoscenza delle varie forme intelligenza esistenti sul mercato se non aggregandoci a Regioni più evolute.

Ora tutti questi aspetti non potranno essere affrontati se non con grandi operazioni finanziarie dove il risultato dipenderà non dalla disponibilità monetaria del sistema bancario ma dall’ attendibilità del progetto di sviluppo. Anche se il sistema bancario locale non si è mai evoluto nelle forme Cooperative come in altre cittadine abruzzesi e molisane.

IL Sindaco che vorrà vivere questo quinquennio dovrà affidare ai suoi collaboratori la gestione ordinaria responsabilizzandoli con una formazione e aggiornamento continui ma , da solo, dovrà trovare le vie d’uscita e togliere la città dal suo immobilismo,  dove finita la stagione turistica  la città rimane vuota nel suo splendore, come Pompei.

Lo stormo diceva sempre il Premio Nobel può anche cambiare direzione improvvisamente .Il capo rimane e deve rimanere solo con le sue responsabilità,  una sua idea di sviluppo .Non so se dormirà di notte, ma faccia attenzione che qualche cuculo occupi il nido.

Gianfranco Bonacci

 

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