Ciò che non è buono prima non può essere buono dopo. L’alleanza della coalizione “La buona stagione” con i partiti di centrodestra è un clamoroso errore politico. Certo, serve al centrodestra per perdere benino, ma non serve alla formazione civica, che va soltanto a condividere una sconfitta annunciata. Altra partita sarebbe stata se, come a Lanciano, le liste di centrodestra avessero operato mesi fa una convergenza sul candidato civico. Ora i buoi sono scappati dalla stalla e questa unione formale, per dirla con Vasco Rossi, un senso non ce l’ha. I cittadini vastesi sceglieranno tra due candidati, tra due volti; anzi, hanno già scelto.
Siamo al novantacinquesimo, l’arbitro ha concesso un ulteriore minuto di recupero, ma Menna è in vantaggio cinque a zero. È vero, come diceva Boskov, che partita finisce quando arbitro fischia, tuttavia soltanto un suicidio politico di Menna potrebbe mutare il risultato. Il problema è che Menna, in questi cinque anni, ha assistito, anche per suo merito, ai suicidi politici degli altri. Non perderebbe neanche proclamando l’abolizione della notte bianca e rosa. Ci vorrebbe qualcosa di più, ma francamente non riesco a immaginarla. Noto, invece, che l’immaginazione della nuova alleanza ha partorito uno slogan che vuole essere incoraggiante: “Uniti per il cambiamento. Andiamo a vincere”.
Lo modificherei così: “Uniti per non cambiare. Andiamo a perdere”. Per quanto mi riguarda, andate a perdere.
Davide D’Alessandro